Lo stabilimento della Fiat Powertrain Technologies di Termoli ha comunicato che nel mese di marzo saranno ben due le settimane interessate dalla cassa integrazione. Oltre a quella già annunciata dal 12 al 17, infatti, la produzione si fermerà anche nella settimana dal 26 al 31 marzo. La situazione dell’impianto termolese non accenna dunque a migliorare, e, in mancanza di nuove produzioni o innovazioni tecnologiche, non si vedono spiragli per un’evoluzione positiva nel prossimo futuro.

Proprio per capire come potrebbe evolvere la situazione, il Consigliere Monaco ha richiesto, in data 30 gennaio, una convocazione urgente della Commissione competente in cui invitare in audizione una rappresentanza dei vertici aziendali al fine di cercare, insieme alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti istituzionali una soluzione condivisa che rilanci positivamente la produzione dello stabilimento termolese.

“La Fiat è la realtà produttiva più importante del territorio” – ha ricordato Monaco. “Con i suoi 3000 dipendenti, senza considerare l’indotto, rappresenta un presidio insostituibile per il mantenimento dei livelli occupazionali. Pertanto, se la Regione Molise ha davvero a cuore questo aspetto, dovrebbe porsi come interlocutore nei confronti dell’azienda Fiat (tanto più dopo la sua fuoriuscita da Confindustria), aprendo un tavolo di confronto per trovare una via d’uscita dalle sabbie mobili in cui lo stabilimento molisano sembra essere ormai precipitato”.

“La popolazione molisana – ha aggiunto – non si è mai tirata indietro davanti ai sacrifici richiesti dall’azienda, e ha accettato, nel corso degli anni, compromessi penalizzanti dal punto di vista sociale pur di mantenere l’occupazione nel territorio. Per questo motivo, lo stabilimento di Termoli ha rappresentato per oltre trent’anni il fiore all’occhiello della produzione Fiat, adeguandosi, con spirito di abnegazione e sacrificio, alle esigenze dell’azienda”.

“Non si può quindi accettare – ha continuato Monaco – che per colpa di qualche isolato e miope dirigente, le famiglie che per tanti anni hanno sostenuto la produttività, portando ricchezza all’azienda e al territorio molisano, debbano ora pagare conseguenze fortemente penalizzanti. È necessario attivare un percorso condiviso tra azienda, sindacati, istituzioni, che rilanci la realtà produttiva termolese con l’inserimento di prodotti innovativi in grado di garantire la stabilità del lavoro e gli attuali livelli occupazionali. Come istituzioni – ha concluso Monaco – sollecitiamo quindi questo incontro al fine di risolvere la drammatica situazione dell’impianto molisano e di salvaguardare migliaia di posti di lavoro, ammesso che l’attuale maggioranza abbia la forza e la volontà di farlo”.

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