Il consigliere regionale Michele Petraroia ha chiesto all’Asrem di “intervenire tempestivamente, se non intende incorrere in omissioni d’atti d’ufficio, per accertare il numero dei piccoli comuni del Molise in cui sostanzialmente non c’è né il medico di famiglia e né la continuità assistenziale”.

“In queste comunità – ha affermato Petraroia – gli anziani che già barcollano per le precarie condizioni di salute si trovano costretti a procurarsi un mezzo a proprie spese per raggiungere lo studio del medico che si è visto assegnare la zona carente ma non garantisce la presenza sul posto nemmeno a cadenza periodica. Con 500 euro di pensione e il taglio delle corse degli autobus non è facile per le persone più fragili, spostarsi per curarsi. La Guardia Medica, collocata solo in alcuni comuni, può recarsi sul posto in via eccezionale ma non può sostituirsi al medico di famiglia, e quindi gli anziani finiscono col rinunciare alle cure territoriali e in caso di malanno vanno direttamente al Pronto Soccorso”.

“A queste disfunzioni – ha aggiunto – bisogna aggiungere il taglio del 50% delle ore di assistenza domiciliare integrata per i non autosufficienti, i diversamente abili e gli anziani soli. Inoltre, è sconcertante l’assenza di posti letto in residenze sanitarie assistite in una regione con un’alta percentuale di soggetti deboli e non si comprende perché le istituzioni non intervengano per abbattere parte dei costi delle rette mensili delle Case di Riposo, che oscillano tra il doppio ed il triplo dell’importo di pensione dell’assistito”.

“Come si può costringere una vecchietta sola, di un piccolo paesino a non avere sul posto, nemmeno una volta a settimana la presenza del medico, a non potersi permettere una Casa di Riposo perché non dispone di 1000/1.500 euro al mese, e a vedersi dimezzata l’assistenza domiciliare dal comune?” – ha tuonato Petraroia. “E’ questa la medicina territoriale che dovrebbe evitare di far ingolfare gli ospedali molisani? Solo le cooperative che gestiscono i servizi domiciliari vantano crediti verso la pubblica amministrazione di 7 milioni di euro e spesso offrono compensi miserrimi al personale che non di rado vanta più mensilità non retribuite. E’ questo lo Stato Sociale che protegge i più deboli e tutela gli anziani in Molise?”

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