Il consigliere regionale di Sel Filippo Monaco torna ad attaccare il governatore del Molise sulla gestione della ricostruzione post-sisma. “E’ incredibile che il presidente della Regione Molise possa continuare ad ignorare il valore delle sentenze e delle argomentazioni dell’autorità giudiziaria” – ha affermato. “Sarebbe stato doveroso dimettersi all’indomani della sentenza con cui è stato riconosciuto colpevole di abuso d’ufficio e condannato a 18 mesi, ma purtroppo non è nel suo stile. Oggi, finalmente, Iorio è indagato anche per il modo in cui ha gestito il post terremoto, dopo aver ricevuto un avviso di Garanzia per abuso d’ufficio e indebita percezione di soldi a danno dello Stato”.

“Il nostro ‘‘‘‘generoso’ presidente – ha continuato Monaco – ha pensato di provvedere personalmente ad estendere ad 84 il numero dei comuni molisani colpiti dai danni del terremoto, un potere riservato alla Presidenza del Consiglio, cui fa capo la stessa Protezione Civile che, infatti, contestò immediatamente la scelta, arbitraria, del governatore molisano. Forse aveva frainteso quali fossero i confini dei suoi poteri in qualità di commissario ad acta, infatti si prende la libertà di dare incarichi speciali in materia, non ad un assessore, ad un consigliere. A questo punto assale il dubbio che a scuola sua non si insegnasse neanche educazione civica!”.

“Una gestione che ha finito per calpestare i diritti reali di coloro che effettivamente avevano subito danni dal terremoto del 2002 – ha aggiunto – e che ancora oggi pagano le conseguenze di un ‘‘‘‘Modello Molise’ che non ha risolto uno solo dei problemi relativi alla ricostruzione. Il risultato è che, a oltre 9 anni di distanza, sono ancora molti i cittadini molisani, troppi, a non poter tornare a vivere nelle proprie abitazioni. I comuni del cratere, quei 14 che erano stati individuati dalla Protezione Civile, intanto, si svuotano e prendono sempre più l’aspetto di città fantasma tenute in piedi da stampelle di legno e metallo”.

“Se esistesse un briciolo di rettitudine nell’animo del Presidente Iorio – ha concluso – non esiterebbe a rinunciare all’incarico di Commissario, non potendo fare a meno di rendersi conto degli errori commessi sia nell’appropriazione di attribuzioni, sia nella gestione politica ed amministrativa del post terremoto. Immaginando, però, i corsi di perfezionamento seguiti da Iorio alla corte di Berlusconi & Co, sono certo che questo non avverrà”.

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