Dopo l’annuncio del Coordinamento dei sindaci del cratere sismico della possibile occupazione del Consiglio Regionale del Molise per la prossima seduta in programma il 13 marzo, per protestare contro il Governo Nazionale per la mancata proroga dello Stato di Criticità o l’individuazione di modello alternativo ordinario in grado di assicurare il completamento della ricostruzione post-sisma, Michele Petraroia ha diffidato il Presidente del Consiglio Regionale Mario Pietracupa ad “intervenire con la massima celerità per ricondurre all’organo consiliare le prerogative legislative e di pianificazione, programmazione ed indirizzo, che gli sono proprie per attribuzioni costituzionali, statutarie e regolamentari”.

“In assenza di procedura emergenziale – ha tuonato – il Presidente della Giunta non può sostituirsi alle funzioni del Consiglio, non ha i poteri per concordare in totale arbitrio le modalità delle intese con la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, circa i termini della proroga dello Stato di Criticità”.

“Il 28 febbraio scorso – ha continuato Petraroia – ho inoltrato formale istanza di accesso agli atti, per acquisire il carteggio intercorso con la Protezione Civile Nazionale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ad oggi la mia istanza, trasmessa per conoscenza al Sottosegretario Catricalà e al Prefetto Gabrielli, non è stata riscontrata, con un accentramento di potere nelle mani del solo Presidente della Giunta che non ha reso pubblico il carteggio col Governo e ha insistito in un confronto con i Sindaci dell’area del cratere sismico ed i Sindaci della rimanente parte della provincia di Campobasso, esautorando totalmente il Consiglio Regionale, costretto a riunirsi a cadenza ritardata e ad affrontare argomenti non di strettissima attualità”.

“Trovo anomala – ha aggiunto – l’estromissione del Consiglio Regionale da un atto di indirizzo che gli compete per attribuzioni costituzionali, legislative e statutarie, riferito alle diverse opzioni in campo sul taglio della struttura commissariale centrale, degli uffici comunali e delle strutture tecniche che operano nell’area del cratere. E’ grave l’omissione di atti d’ufficio della Presidenza del Consiglio Regionale che non avoca a sé i provvedimenti di indirizzo e pianificazione che non possono essere adottati da un Organo esecutivo e tanto meno da un Organo monocratico”. “Un simile comportamento – ha concluso – espone il Consiglio Regionale alle proteste dei sindaci e delle comunità locali che non per nulla ne paventano l’occupazione per il 13 marzo e lo lasciano nella pessima condizione di ritrovarsi sul banco degli imputati senza aver trattato mai la materia e senza aver avuto mai la possibilità di avere copia di documenti pubblici, carteggi e ipotesi istruite nel rapporto intercorso tra Governo Monti, Protezione Civile Nazionale e Presidenza della Giunta Regionale”.

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