Il segretario generale regionale della Funzione pubblica CISL, Nicola Lalli, in merito alla bozza di progetto per l’eventuale integrazione tra l’Asrem (presidio ospedaliero Cardarelli) e la Fondazione di ricerca e cura Giovanni Paolo II dichiara di essere “favorevole all’integrazione, ma ovviamente fatta con criterio”.
“Mi sta tanto a cuore la questione dei precari che lavorano all’interno della Fondazione. Essi rischiano molto da questa unione. Se la Fondazione utilizzerà, dopo la fusione, personale dell’Asrem a tempo indeterminato nella struttura, al posto dei precari, quest’ultimi saranno mandati via? Un precario che lavora da sei anni nella Fondazione, che conosce ogni minimo particolare della struttura, lo si licenzia causa integrazione Fondazione-Cardarelli? E’ un paradosso, dichiara Lalli. La marcia delle 10.000 persone contro la chiusura della Cattolica. La ricordate? Io c’ero e la ricordo molto bene” – tuona Lalli. “Lavoratori precari e non, parti integranti della struttura Giovanni Paolo II, che hanno buttato il sangue per salvarla e la rendono quotidianamente un fiore all’occhiello della nostra Regione, che fine fanno?”.
“La fusione tra le due strutture – aggiunge Lalli – servirà a migliorare l’operatività dell’U.O. complesse, ad aumentare ancor di più la professionalità dei lavoratori ed a migliorarne le specializzazioni tuttora presenti. Altresì ci saranno risparmi dovuti a sinergie di forniture, massimizzazione dell’occupabilità dei posti letto in modo da averne in maggior numero. Ci sarà la possibilità d’investire maggiormente sulla ricerca e sulla ricerca di qualità. Le precedenti esperienze di fusione pubblico-privato – continua Lalli – hanno portato alla lunga buoni frutti, ma è necessario che il Consiglio regionale convochi, noi rappresentanti sindacali, al tavolo, per ascoltare le nostre proposte. Idee e consigli, a chi di dovere, innanzitutto per tutelare i lavoratori precari e non, i quali con molta professionalità, giorno dopo giorno, danno lustro ad una struttura quale quella della Fondazione Giovanni Paolo II, tra le più efficienti a livello nazionale, nonché per le sue ricerche anche a livello europeo”.