Il premier Matteo Renzi non molla e torna ad attaccare i consiglieri regionali. Di nuovo. Questa volta lo fa da Parma, sempre all’interno del tour in vista del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Durante il discorso ricorda quello che aveva già detto a Frosinone il giorno prima, ovvero che in Molise i consiglieri regionali votano compatti il “no” per paura di perdere i loro privilegi. “La Regione Emilia-Romagna ha già approvato la riduzione dei costi – ha ribadito ieri a Parma -. I consiglieri del Molise sono tutti contro anche perché il loro stipendio diventerebbe come quello di un Comune capoluogo, come quello del Comune di Campobasso. Improvvisamente invece di prendere 13 mila euro al mese, prenderebbero come il sindaco di Campobasso. Una parte del ceto politico vive questa battaglia come la battaglia in difesa della democrazia. Dobbiamo smettere di guardare la realtà come se ci sia qualcosa sotto: è semplice, siamo l’Italia”.

Questa volta, però, i consiglieri chiamati in causa non sono stati in silenzio. Anzi. Hanno bollato la doppia uscita di Renzi come “una caduta di stile” visto che loro sono “contro la riforma perché mette a rischio i diritti costituzionali”. Pure il presidente della Regione Frattura è intervenuto su quel commento che poco ha entusiasmato: “Con il premier – chiariremo -. Vorrei che si parlasse della regione per l’inversione di tendenza data dal nostro governo”.

Tutti i particolari nell’edizione in edicola oggi di Primo Piano Molise.

2 Commenti

  1. Michele ROCCO scrive:

    In merito a quanto riportato nell’articolo a pag 2 di primopiano del 21 novembre “smontre il teorema”, occorre dire che le indennità possono al massimo raggiungere quelle del sindaco del capoluogo di regione. Non è detto che devono essere equiparate necessariamente.
    Non si possono giustificare questi alti costi della politica in generale, in ogni caso quello che “meraviglia” è che un consigliere di una regione con alcune centinaia di migliaia di abitanti possa prendere anche più di un consigliere di una regione con milioni di abitanti.
    Domenica scorsa, nella trasmissione “in mezzora” di Lucia Annunziata, Renzi è tornato ancora a parlare, a proposito di referendum, delle indennità dei consiglieri regionali. E’ singolare che il premier prenda ad esempio sempre il Molise. Forse pensa che siamo in pochi e non abbiamo la forza dei numeri per reagire. In ogni caso noi molisani, pochi per la verità, eravamo (non so se lo siamo ancora) “indignati” per i costi della politica regionale in particolare. Noto che nè ci siamo ulteriormente indignati per costi, vitalizi ecc; nè ci siamo indignati più di tanto per le reiterate parole di Renzi. Almeno veniamo nominati e forse qualcuno, come il Vespa Club, scoprirà che Campobasso si trova proprio in Molise! Ci sarà speranza che il Molise esista?

  2. Arianna Di Biase scrive:

    I soliti idioti, che non conoscono la riforma e vogliono rimanere attaccati a privilegi inutili ed impostazioni feudali. Ci facciamo sempre riconoscere. Ben detto, Matteo!!

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