A dieci anni dal terremoto la ricostruzione vive forse il momento più critico. Lo hanno capito i sindaci del Cratere che domani riconsegneranno le fasce tricolori al prefetto Trotta in segno di protesta per la decisione di concedere lo stato di criticità solo fino ad aprile. Chiedono al governatore Iorio di aprire un tavolo tecnico in tempi rapidi e ragionevoli. E intanto, in un documento mettono nero su bianco le loro ragioni.

La decisione di prorogare lo stato di criticita’ solo fino al 30 aprile piuttosto che al 31 dicembre 2012, come richiesto, pone noi, amministratori locali del ‘cratere’, di fronte a problematiche di difficile risoluzione, che rischiano di paralizzare il delicato processo della ricostruzione ancora in corso, venendo in questo modo a mancare i tempi tecnici per mettere a punto quegli strumenti e meccanismi che ne possano garantire una transizione omogenea. Il passaggio dallo stato “straordinario” a quello “ordinario” non puo’ essere compiuto frettolosamente e in maniera traumatica, ma necessita di un’accurata programmazione, per realizzare quelle strutture necessarie al rapido completamento dei progetti ancora in corso, cosi’ da evitare ulteriori pesanti ritardi per le centinaia di famiglie che, a distanza di dieci anni, sono ancora in sistemazioni precarie ed attendono il rientro nelle proprie abitazioni. Pur apprezzando gli sforzi fatti finora, vorremmo poter portare direttamente all’attenzione del governo le nostre ragioni ed evidenziare le problematiche che giornalmente ci tocca affrontare. Chiediamo pertanto, con il vostro supporto, un incontro con il Presidente del Consiglio, Prof. Mario Monti per una piu’ accurata valutazione delle ragioni contingenti. A sostegno di quanto si esprime, inallegato alla presente, si invia da parte di tutti i sindaci una scheda riepilogativa dei danni provocati dal terremoto, lo stato di fatto della ricostruzione e i relativi carichi di lavoro che ogni comune deve ancora svolgere. Simbolicamente, come segno di formale protesta, a sottolineare l’importanza di tutto cio’ per il nostro territorio, anche a nome di quei comuni non del “cratere” ma, che a seguito del sisma, hanno subito ingenti danni, rimettiamo le nostre fasce tricolori di Ufficiali di Governo, fino a quando le nostre voci saranno ascoltate e le nostre ragioni riconosciute.

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