“È ora di fare chiarezza con la Sovrintendenza del Molise, in merito alla questione della gestione dell’area del Paleolitico di Isernia”. Comincia così la lettera del presidente della Provincia pentra Mazzuto al direttore Famiglietti, con la richiesta di “porre fine ad una gestione miope del museo”. “La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise non può determinare le sorti di un intero territorio, senza confrontarsi con l’Università, con gli altri enti e con le associazioni locali – ha tuonato Mazzuto. “Dagli atteggiamenti e dalle parole del direttore Famiglietti si evince una chiara volontà di estromettere le istituzioni locali dalla gestione del Paleolitico. E’ il caso che il Ministero per i Beni culturali faccia luce sugli indirizzi di sviluppo che un territorio, come quello della Provincia di Isernia, può attuare, perché il museo non è proprietà esclusiva, né può essere assoggettato ad un regime monopolistico. La Regione Molise, il Comune di Isernia, l’Università degli Studi del Molise e la Provincia di Isernia sono Istituzioni operanti sul territorio che la Sovrintendenza e lo stesso direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Molise Gino Famiglietti non possono ignorare”.

“Dalle dichiarazioni del direttore Famiglietti si evincono supponenza e arroganza – ha aggiunto Mazzuto – là dove si afferma che la Sovrintendenza curerà l’apertura dell’area, attingendo forza lavoro dal personale del Museo di S. Maria delle Monache. Tutto ciò senza considerare le conseguenze. In primis, il personale in forza al Museo di Corso Marcelli ad Isernia è già sottodimensionato e, distogliendo altre forze lavoro, si potrebbe determinare la definitiva chiusura della struttura. Inoltre, la ratio alla base del patto interistituzionale, proposto dalla Provincia di Isernia, si fonda sulla creazione di nuove opportunità occupazionali, impiegando giovani laureati e qualificati in materie attinenti l’archeologia e, più in generale, creando posti di lavoro nei servizi collaterali alla gestione del sito”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.