Il consigliere regionale Michele Petraroia ha proposto una bozza di deliberazione al Consiglio regionale sui disagi del servizio postale, che penalizzano gli anziani ed i residenti nelle aree marginali. “Non tutto è riconducibile a logiche di mercato, profitto e redditività. Ci sono servizi pubblici essenziali in aree marginali che non sono remunerativi” – ha spiegato Petraroia. “Il servizio postale si iscrive nel novero delle attività redditizie se esercitato in centri più grandi, perché a fronte dello stesso investimento base di strumentazione, uffici e personale, il giro d’affari permette lauti guadagni. La questione si capovolge quando trattasi di strutturare lo stesso servizio in piccoli comuni, dove il fatturato è oggettivamente più basso. Così, per garantire il recapito quale diritto universale, Poste Italiane sollecita il ripiano di bilancio allo Stato per 700 milioni di euro annui. In carenza di fondi – ha continuato – l’amministrazione postale prevede l’apertura degli uffici e la consegna della posta, a giorni alterni, o peggio due volte la settimana, con indubbie penalizzazioni per gli anziani ed i residenti delle località minori”.

“In questo scenario di deriva liberista, in cui scompaiono i diritti universali di cittadinanza e si assumono a riferimento solo i profitti – ha aggiunto Petraroia – l’Italia delle aree montane, interne e appenniniche, viene tagliata fuori. Ed il Molise che conta gran parte del territorio con simili tratti orografici ha visto svanire nella razionalizzazione di Poste Italiane ben 165 addetti nel 1998 e, negli anni successivi, ha perso altri 685 occupati, passando da 1635 unità a 950 dipendenti”. “Questo arretramento occupazionale – ha continuato – non conosce inversione di tendenza e stante gli ulteriori tagli alla spesa pubblica non potrà che peggiorare con aumenti insopportabili dei carichi di lavoro per gli addetti e una progressiva contrazione del servizio in 129 comuni molisani su 136, perché si registrano meno di 200 abitanti per kmq”. “Le istituzioni debbono adoperarsi a tutela di un servizio universale con atti concreti ed iniziative formali” – ha concluso Petraroia.

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