L’accordo di programma per l’Area di crisi complessa tra Governo e Regione Molise va definito subito, ma vanno stanziate risorse aggiuntive per ricollocare i 2800 lavoratori dell’Ittierre, della Gam, del comparto metalmeccanico di Macchia d’Isernia-Pozzilli-Venafro e delle altre imprese delle filiere tessile e agroalimentare. Insomma nessuno va lasciato a piedi. In questa direzione spinge l’interrogazione parlamentare di Nicola Fratoianni, Stefano Fassina e Monica Gregori rilanciata dal consigliere regionale Michele Petraroia. L’ex assessore al Lavoro spinge sui tempi e chiede alla Giunta Frattura di accelerare visto che per altri territori riconosciuti aree di crisi la procedura è stata già conclusa con la firma dell’accordo di programma. Il nostro, invece, dice Petraroia «sembra finito su un binario morto».
Un ritardo inspiegabile visto che «Invitalia ha completato la verifica delle 970 manifestazioni d’interesse selezionandone 550 e quindi non mancano gli imprenditori disponibili ad investire a Campochiaro, a Pettoranello, a Pozzilli e nei rimanenti comuni inseriti nell’area di crisi industriale complessa».
Manifestazioni queste già sufficienti per chiudere l’intesa col Governo, secondo Petraroia che sollecita gli inquilini di Palazzo Vitale: «Serve la delibera di Giunta regionale che formalizzi i 2800 nomi degli addetti dell’Ittierre, della Gam, delle aziende dell’indotto avicolo, tessile e metalmeccanico. Sulle scelte infrastrutturali da inserire nell’Intesa si è convenuto sull’elettrificazione della tratta ferroviaria Campobasso-Roma col collegamento all’alta velocità Napoli-Bari nel tratto Vinchiaturo- Benevento, sul completamento della banda larga e miglioramento dei servizi alle imprese».
Buona parte del lavoro è stato programmato, occorre ‘solo’ chiudere la partita finanziaria «definendo l’entità delle risorse pubbliche europee, nazionali e regionali da appostare nell’Accordo di Programma e prevedendo misure di sostegno al reddito per i 2800 lavoratori con scivoli pensionistici, incentivi all’autoimpiego e sostegni alla ricollocazione occupazionale. Non si perda altro tempo».
Non occorre colorare politicamente i fallimenti della nostra regione. Sono trasversali agli schieramenti. Non so più che cosa dire, ormai ogni commento e’ inutile.
Eccoli qua. Prima si sono prostrati a Fanelli e Frattura, violando, peraltro, la volontà dell’assemblea regionale di SEL, poi, come è loro solito, se ne escono con queste strampalate teorie. Ma come si può sottoscrivere un Accordo di Programma per l’Area di Crisi Industriale Complessa del Molise se ancora non vengono pubblicati i bandi per proporre i progetti di investimento da ammettere al finanziamento? Peraltro se Fratoianni avesse letto il il PRRI (Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale) del Molise forse capirebbe perché siamo ancora al palo. Insomma, non puoi costruire la casa partendo dal tetto. Senza i bandi quale efficacia può avere un Accordo di Programma, in particolare per la dichiarazione di Pubblica Utilità delle opere e impianti ricompresi nel PRRI? Addirittura questi fanno una interrogazione parlamentare con la quale chiedono perché non si chiude l’ Accordo di Programma sulla base delle 550 manifestazioni che Invitalia ha ritenute degne di interesse tra le 970 giunte nel Molise. Ma non si chiude semplicemente perchè per le Aree di Crisi Industriali Complesse la legge prevede i bandi, e non le manifestazioni di interesse, per attribuire i fondi. Secondo voi, poi, basta una delibera di Giunta regionale “…che formalizzi i 2800 nomi degli addetti dell’ITTIERRE, della GAM e delle aziende dell’indotto avicolo, tessile e metalmeccanico per disporre dei nomi e cognomi dei lavoratori da ricollocare” e “Sulle scelte infrastrutturali da inserire nell’Intesa Istituzionale di Programma si è convenuto sull’elettrificazione della tratta ferroviaria Campobasso – Roma col collegamento all’alta velocità Napoli – Bari nel tratto Vinchiaturo – Benevento, sul completamento della banda larga e miglioramento dei servizi alle imprese. Occorre solo definire l’entità delle risorse pubbliche europee, nazionali e regionali da appostare nell’Accordo di Programma prevedendo misure di sostegno al reddito per i 2800 lavoratori con scivoli pensionistici, incentivi all’autoimpiego e sostegni alla ricollocazione occupazionale. Non si perda altro tempo!” Non so dove le trovate scritte certe sciocchezze, ed è incredibile dove può portare la politica per slogan. Ecco, appunto, non si perda altro tempo. Mi pare che sulle Crisi Industriali Complesse e Accordi di Programma sia stato scritto un solo libro, e quindi non potete sbagliare. Non perdete tempo, compratevelo, e soprattutto leggetevelo, così vi risparmierete queste brutte figure. Ma chi ci mandiamo in Parlamento?