Il primo dato che balza all’occhio è quello sull’affluenza. Alle urne del Pd in Molise si sono recate quasi 12mila persone (11.813).
Numeri che fanno sorridere la segretaria Micaela Fanelli: «È lo stesso dato del 2013, un successo. Una grande festa democratica».
Ancora più soddisfatto il governatore Paolo Frattura che vince nettamente una sfida interna di assoluto rilievo. Al suo candidato, l’ex premier Matteo Renzi, il popolo delle primarie ha riservato il 63% (7.447 voti). Contro Renzi, e contro Frattura, il senatore Ruta (e l’amministrazione comunale di Campobasso) che apppoggiava Emiliano (secondo con il 22,4%, 2.649 voti)). Non solo, il capogruppo dem a Palazzo D’Aimmo, Scarabeo, ha sostenuto il guardasigilli Orlando, terzo con il 13,6% (1.601 preferenze).
«Una conferma – ha commentato Frattura la vittoria di Renzi – che emoziona».
Si’, ma ora non perdete il vostro tempo in idiozie inutili al Paese come la legge sulle unioni omosessuali e quella sull’omicidio istituzionalizzato (dicasi ipocritamente testamento biologico). Quello che serve all’Italia, se realmente si vuole la sua ripresa, e’ la lotta alla corruzione che, come ha detto il procuratore capo di Palermo, assume diverse forme: dall’evasione fiscale alle tangenti sugli appalti alle clientele alla criminalità organizzata. Se si vuol passare dallo stadio di chi vivacchia a quello di chi vive, la strada è questa. Tutto il resto è fumo.