La foto dei migranti in fila per votare alle primarie del Pd non era Venafro. E probabilmente non era nemmeno attuale, forse di altre tornate elettorali dem.
Però è vero che anche gli extracomunitari hanno partecipato, pure in Molise, alle consultazioni del 30 aprile per scegliere il segretario nazionale del Partito democratico. È un dato ufficializzato dalla tessa commissione congressuale. Diventa, se analizzato nel dettaglio sul territorio, ennesimo motivo di dibattito interno. A Campomarino, dove Emiliano (supportato dalla ex tesoriera regionale Costanza Carriero) e Renzi (sostenuto dall’amministrazione comunale vicina al presidente Frattura) hanno pareggiato, ai gazebo hanno votato anche 24 migranti. E si dice fossero di più quelli che si sono presentati per farlo ma non erano poi in regola. Tutti renziani, dice la Carriero su Fb, rispondendo alla segretaria del Pd Fanelli, che venerdì aveva evidenziato proprio il pareggio campomarinese e la Carriero.
«La mia è stata una vittoria, in quanto dai 111 voti renziani ci devi togliere i 24 extracomunitari votanti, iscritti dalla stessa matrice (e che pensavano di far votare a Termoli per incrementare il bottino), è edificante che nemmeno sapevano di essere stati iscritti, nonché i 3 fuori sede che hanno votato Renzi dichiarandosi apertamente in tal senso». Inoltre, aggiunge Carriero, «per evitare i soliti brogli a cui qualcuno di voi è tanto abituato, ben 8 ragazzi che collaborano con me hanno fatto da scrutatori o rappresentanti di lista in tanti altri seggi» e se «questi ragazzi avessero votato da me sarebbero stati 119 voti validi per il candidato da me sostenuto». Ultima stoccata di Costanza a Micaela: «Come mai a Riccia solo 806 votanti (di cui 30 tra nulle, con improperi irripetibili, e bianche) rispetto alle quasi 1550 del 2013? E nelle 806 ci devi mettere anche gli invitati del matrimonio elegantemente vestiti (forse pensavano che la bomboniera si potesse ritirare al seggio) appositamente prelevati ed alcuni anziani con sedia a rotelle della casa di riposo riccese, anche loro appositamente ‘prelevati’ e portati a votare…».