A chiedere di discutere l’argomento – imboscato al 21esimo punto dell’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale – è stato il presidente Iorio, che il centrosinistra intende sfiduciare con la mozione sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione. Il dibattito sul tema è iniziato dopo che l’Aula ha approvato la proroga degli organismi degli enti subregionali fino al 30 giugno. Critica la disamina degli atti di governo di questi mesi da parte dell’esponente Idv Cosmo Tedeschi. L’assessore del Pdl Gianfranco Vitagliano è partito dall’assunto delle minoranze, secondo cui Iorio non può più essere governatore perché condannato in primo grado per abuso d’ufficio nel caso Bain &Co. “Non ho capito se lo sfiduciate perché è stato condannato o perché dite che siamo alla frutta”, ha detto. Poi ha attaccato gli oppositori: chi di voi in questi anni di politica non ha mai chiesto nulla per sé?

Antonio D’Aimmo (Grande Sud) ha sottolineato: la fiducia al presidente della Regione l’hanno data i molisani alle elezioni, ora è tempo di agire e dare attuazione al programma. Sempre dalla maggioranza è arrivato a Iorio il ‘soccorso’ di Lucio De Bernardo (Progetto Molise).

“Sono convinto di aver agito sempre per il bene del Molise”, ha detto Iorio nella sua replica prima delle dichiarazioni di voto. “Non mi farò intimidire dalle inchieste, né dalla sentenza. Che mi ha fatto male perché la ritengo ingiusta: avrei favorito mio figlio in una multinazionale che fattura miliardi l’anno assegnando a questa società due consulenze da neanche 200mila euro. Andrò avanti e mi difenderò nelle aule di giustizia, invito voi – ha detto rivolto alla minoranza – a fare politica e ad abbandonare la via giudiziaria”. 

Paolo Frattura, Massimo Romano e Danilo Leva hanno ribadito le accuse politiche: questo governo sta portando il Molise alla deriva. Poi la mozione è stata respinta con 16 no e 10 sì. 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.