Un quarto uomo. O meglio, un uomo che ne metta d’accordo altri tre.
Questo il rebus attorno al quale si starebbe arrovellando lo stato maggiore del centrodestra in Molise. Dopo la riunione del tavolo, aggiornato al 2 ottobre in riva al mare, filtrano indiscrezioni e ragionamenti.
Due gli argomenti all’ordine del giorno dell’incontro di lunedì: la leadership e l’allargamento ai movimenti civici che al conclave non partecipano da tempo. Si tratta, in particolare, di Coscienza Civica. Con la creatura di Massimo Romano, acerrimo avversario del governatore Frattura ma in passato pure tenace oppositore di Iorio (con cui invece oggi condivide l’idea di costruire l’alternativa all’attuale governo), i contatti dei mesi scorsi non sarebbero andati a buon fine. Romano non avrebbe al momento alcuna intenzione di dialogare con chi appoggia Frattura o sostiene amministrazioni vicine al presidente della Regione. Recentissima, una conferma in realtà, la sua dura presa di posizione contro Carlo Perrella, commissario del Movimento sovranista (uno dei soggetti del tavolo di centrodestra) e ‘spalla’ del sindaco Di Biase (fratturiano) che a Bojano è in difficoltà.
Per la leadership serve, dunque, un nome che piaccia a tutto il tavolo, in grado di convincere Romano ad allearsi con il centrodestra e Vincenzo Niro a tornare nella coalizione (con lui pure il dialogo è aperto e meno arduo che con Romano, Niro è stato a Fiuggi qualche giorno fa). Un uomo in grado di far fare un passo indietro all’ex governatore Michele Iorio e all’eurodeputato di Fi Aldo Patriciello: il primo dovrebbe desistere dall’intenzione di riproporsi in prima persona come candidato presidente, il secondo lasciare Frattura.
Da tempo un nome c’è: quello del presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo. Il giudice avrebbe incontrato di recente i big di Forza Italia in Molise. Un incontro informale con la neo coordinatrice Tartaglione e l’avvocato Fabrizio, sembra una cena. Comunque un primo passo. Una personalità del suo calibro, si intuisce, per scendere in campo ha bisogno di garanzie sull’appoggio e la condivisione di tutti. Da questo punto di vista non è rassicurante la richiesta, ferma, di Direzione Italia (Iorio) di fare le primarie. Ai gazebo del centrodestra, l’ex governatore sarebbe il più forte dal punto di vista del consenso. Se il magistrato dicesse di no, questa la convinzione dei più, bisognerebbe trovare un candidato con lo stesso identikit: un tecnico, poiché un politico divide.
Il puzzle che si trovano davanti i dirigenti dei partiti di centrodestra non è di facile soluzione. Patriciello rappresenta un bagaglio di voti di cui non si può non tener conto. Anche senza Iorio è improbabile vincere e Romano è il ‘bollino’ di alternativa a Frattura. Gli strappi fin qui consumati sono tanti. Servirà un sarto eccellente.
ppm