“Anche il tribunale di Termoli ha condannato la Fiat per il comportamento antisindacale che impedisce alla Fiom, il più importante sindacato italiano dei metalmeccanici, di esercitare i diritti previsti dalle leggi e dai contratti. Lo ripetiamo ancora una volta: non si tratta solo di questioni sindacali o di strette relazioni industriali, ma di un diritto di cittadinanza per far sì che la Costituzione sia applicata dentro e fuori i cancelli dell’azienda. La Fiat non può considerarsi uno Stato nello Stato”. Lo affermano in una nota congiunta il leader dell’IdV, Antonio Di Pietro, e il responsabile lavoro e welfare del partito, Maurizio Zipponi, che aggiungono: “Questa sentenza darà ancora più forza all’azione dell’IdV che proprio ieri ha organizzato un incontro pubblico con il segretario della Fiom, Maurizio Landini, in difesa dei diritti dei lavoratori, della Costituzione e per chiedere alla Fiat il rispetto della legge e delle sentenze. Invece di perdere tempo con l’articolo 18, chiediamo al governo di mettere all’ordine del giorno una legge sulla democrazia e sulla rappresentanza sindacale e di occuparsi del futuro degli stabilimenti Fiat in Italia”.

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