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Nella seduta pomeridiana della Prima Commissione Consiliare (bilancio e affari generali) è stata licenziata la proposta di legge regionale n. 30 concernente “ulteriori misure urgenti per l’adeguamento amministrativo-istituzionale dell’ordinamento regionale” con il solo voto favorevole dei consiglieri di maggioranza. “Il centrodestra ha votato la normativa a tambur battente, per assicurarsi una campagna elettorale lunga e consistente” – hanno commentato i consiglieri di opposizione Paolo di Laura Frattura e Danilo Leva. “Una normativa che in caso di elezioni anticipate assicura otto mesi di stipendio e soprattutto un periodo altrettanto lungo per poter continuare con le consuete manovre di chiaro stampo elettoralistico. Consentirà, insomma, la garanzia di ulteriori otto mesi di tempo, dall’annullamento all’indizione di nuove elezioni, per poter continuare a giocare con i soliti e ormai noti schemi”.

“Una proposta di legge anticostituzionale che viola palesemente gli articoli 117, 122, 123 e 126 della Costituzione e che vuole evitare in maniera chiara il ricorso democratico alle urne. Una operazione maldestra, tutta di palazzo, tesa a tutelare l’attuale classe dirigente che interpreta la politica non come servizio ma come mero interesse personale per la conservazione dei privilegi, in spregio assoluto dei principi e delle regole del nostro ordinamento”.

Massimo Romano, consigliere regionale del Molise di Costruire democrazia e componente della Prima Commissione, ha lasciato agli atti della Commissione una nota ufficiale per segnalare l’incostituzionalità della proposta di legge e denunziare il rischio di profili penalmente rilevanti, invitando dunque all’immediato ritiro della stessa. Non essendo state recepite dalla maggioranza di centrodestra le osservazioni di Costruire democrazia, Romano ha inviato copia della proposta di legge regionale approvata dalla Commissione all’attenzione del Presidente della Repubblica, del Ministro dell’Interno e degli Affari regionali nonché del Prefetto di Campobasso “per segnalare preventivamente – ha spiegato Romano – il tentativo che qualcuno inopinatamente sta portando avanti: una legge vergognosa che rappresenta un tentativo di “golpe” a mio avviso non soltanto costituzionalmente illegittimo ma anche passibile a livello penale.“La proposta di legge infatti non soltanto va ben oltre le competenze legislative della Regione – ha aggiunto Romano – ma addirittura sconfina nelle prerogative del potere giudiziario, violando il principio democratico di separazione dei poteri. Una porcheria giuridica che deve essere bloccata, e un harakiri politico di dimensioni inimmaginabili. A chi si lamenta per il clima di antipolitica dilagante dico che è proprio questo spettacolo ignobile che offre una certa politica il migliore esempio di antipolitica”.

L’Italia dei Valori, invece, ha convocato, per la giornata di domani, alle ore 11, presso la sede del Consiglio regionale, una conferenza stampa per illustrare agli organi di informazione i contenuti di un’interrogazione a firma del presidente nazionale IdV, Antonio Di Pietro in merito alla proposta di legge . Con tale interrogazione già presentata alla Camera dei Deputati, l’on. Di Pietro porterà all’attenzione del primo Ministro Monti, quella che, in caso di approvazione in Consiglio regionale, "diventerebbe una legge palesemente in contrasto con numerosi principi costituzionali".

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