“Speriamo che Frattura rinnovi la sua disponibilità a candidarsi alle elezioni regionale, perché ha già il nostro consenso. In caso contrario, se Paolo dovesse fare un passo indietro, sono pronto a scendere in campo io, in prima persona”. E’ questa la vera bomba lanciata stamane in conferenza dal leader dell’IdV Antonio Di Pietro, che, mai come in questo momento, dimostra la sua vicinanza al Molise, deciso a “mandare a casa Michele Iorio e la sua corte”. Con una copia di Primo Piano in mano, ferma alla pagina della lunga intervista a Iorio (sottolineata riga per riga), Di Pietro ha risposto al Governatore in merito ai ricorsi e all’ormai nota ‘‘legge porcata’. “E’ giusto fare ricorso quando si è in presenza di una palese violazione della legge. Per questo lui fece ricorso contro Di Stasi e per questo il centrosinistra aveva il sacrosanto diritto/dovere di ricorrere contro di lui”. “La legge è stata violata, ragion per cui il 17 maggio andrà a casa” – ha aggiunto. “Ora però si sta affannando per far approvare la legge salvaconsiglio. Lui dice che se non è bipartisan non la voterà. Ebbene, caro Iorio, la legge non è bipartisan, perché Pd ed Idv non la voteranno. Ciò che dice alla stampa (sventolando ai cronisti la pagina di Primo Piano, ndr) deve dire anche al Consiglio”.

Non si fa attendere il commento del governatore: “Riconfermo la mia convinzione che non si ripeteranno le elezioni regionali perché, con evidenza matematica, il centrodestra e il suo presidente hanno vinto sia al proporzionale che al maggioritario in maniera inequivocabile e incontrovertibile. Ad ogni modo, ove questa suggestiva ipotesi dovesse avverarsi, e come dice oggi l’on. Di Pietro lui stesso si candiderebbe a presidente, sono assolutamente pronto a cimentarmi anche in questa ennesima competizione certo di avere un avversario da poter superare con non tanta fatica. I molisani conoscono fin troppo bene la demagogia e la denigrazione senza limiti che Di Pietro “scarica” con generosità sui suoi avversari elettorali. Purtroppo, ricoprendo incarichi al di fuori del Parlamento, non ho modo di controbattere e rispondere alle volgarità e alle irrealtà che Di Pietro pronuncia su di me e sul Molise, senza contraddittorio, nell’aula della Camera. Posso però affermare con certezza che questa regione non ha bisogno delle sue reprimende e del suo giustizialismo ad orologeria di stampo elettoralistico, perché ha delle Istituzioni, e degli esponenti che le guidano e vi lavorano, all’altezza di ricercare, contrastare e reprimere eventuali episodi di illegalità. Ciò senza ricevere “imbeccate” o disposizioni da Di Pietro. Abbiamo Forze dell’Ordine e Magistrati che hanno operato, operano ed opereranno al servizio di tutti i cittadini e al solo fine del rispetto della legge e dei suoi principi, e non su “mandato” Di Di Pietro che intende liberarsi attraverso loro, non potendolo fare con il consenso degli elettori, dei suoi avversari”.

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