Ore frenetiche. Mancano pochi giorni alla definizione delle candidature per le politiche in casa Pd e la temperatura si è fatta rovente.
Ieri mattina un summit fra i vertici che, si racconta, sarebbe stato infuocato. Effervescenza o nervosismo?
Location, via Genova. All’incontro col governatore Paolo Frattura la segretaria Micaela Fanelli e gli assessori Pierpaolo Nagni, Carlo Veneziale e Vittorino Facciolla. Qualcuno, fra i dem, ritiene che chi occupa ruoli di vertice debba misurarsi, scendere in campo. Ma le regionali sono dietro l’angolo e chi aveva in mente una corsa per provare a tornare al governo del Molise deve ben ponderare questa mossa.
Le attenzioni si appuntano in particolare sul titolare delle Attività produttive Veneziale e sul vicepresidente della giunta Facciolla. Quest’ultimo si è detto disponibile ma solo come extrema ratio. Perché vorrebbe dire che il Pd e il centrosinistra alleato del Pd non avrebbero trovato la quadra su nomi in grado di portare un valore aggiunto.
C’è un ostacolo importante da superare, intanto. Il no di Renzi ad Antonio Di Pietro. Il segretario sarebbe intenzionato a non fare passi indietro, anche se il pressing su di lui è notevole. L’operazione Di Pietro potrebbe significare la svolta nei rapporti con i settori del centrosinistra che si sono allontanati da Frattura e avvicinati, o confluiti, in Ulivo 2.0. Quindi, l’ex ministro potrebbe fare da ponte per rasserenare gli animi in vista delle regionali. Con lui la battaglia per il collegio del Senato sarebbe sostenibile, ragionano in via Ferrari, e se vincesse nel maggioritario al Pd andrebbe molto probabilmente anche l’altro seggio per Palazzo Madama, quello della quota proporzionale dove è pronta a correre la segretaria Fanelli.
Se però Renzi dovesse incaponirsi, e alla fine – sottolineano dirigenti dem locali – decide lui, tornerebbero in pista molte ipotesi. Per esempio, quella di Roberto Ruta, antagonista di Frattura fin qui – tanto che insieme a Leva ha creato Ulivo 2.0 per le regionali (ma il movimento non ha ancora scelto il candidato governatore) – potrebbe essere uno dei candidati del gruppo di Emiliano. Alla corrente del presidente della Puglia andranno dieci collegi. Uno potrebbe essere per Ruta? La base è divisa, anche se – come nel caso di Iorio per il centrodestra – il ritorno del senatore uscente nel quadro del Pd difficilmente porterebbe a correre divisi alle regionali.
In stand-by, invece, la candidatura di Domenico Iannacone. Il giornalista di Rai3, contattato dai vertici dem, non aveva declinato l’offerta. E, anzi, l’ipotesi di una sua candidatura – probabilmente nel collegio della Camera di Campobasso – aveva riacceso l’entusiasmo e anche la curiosità intorno al partito di Renzi. Ma gli impegni con la Rai probabilmente non sono accantonabili a cuor leggero. Forse ci ha ripensato, forse no. Esponenti autorevoli del partito locale commentano solo: «Con lui deve parlare Renzi».