Al Tar stamane si discutono i ricorsi presentati da alcuni infermieri precari che hanno impugnato le procedure di assunzione avviate dall’Asrem: la stabilizzazione e la mobilità extraregionale. Nel pomeriggio un incontro a Palazzo Vitale: al tavolo convocato dal presidente Frattura, che è anche commissario della sanità, la Regione appunto, l’azienda sanitaria e i sindacati.
La questione – emersa già a fine 2017 quando fu siglato l’accordo fra Regione, Asrem e sindacati per la proroga dei contratti – riguarda l’applicazione del decreto Madia che prevede condizioni più favorevoli per la stabilizzazione rispetto a quelle inserite nei bandi dell’azienda sanitaria avviati però qualche mese fa.
In pratica, secondo la circolare esplicativa del provvedimento, si può procedere – in presenza però di un piano occupazionale triennale – all’assunzione a tempo indeterminato di chi ha i requisiti previsti dalla legge, senza ulteriori selezioni. Selezioni, invece, richieste dai bandi dell’Asrem. È uno dei motivi per cui i precari sono insorti e si sono rivolti al Tar. Ne è nato uno scontro con i loro colleghi che hanno fatto domanda per tornare a lavorare in Molise con la mobilità, dopo anni di servizio in altre Asl d’Italia in cui sono entrati per concorso. I posti messi a disposizione sono 140 per la stabilizzazione e altrettanti per la mobilità.
Al di là dell’esito dei ricorsi, la ‘vertenza’ che si è aperta – e che rischia di tramutarsi in un contenzioso che bloccherà a lungo l’iter del piano straordinario di assunzioni avviato dall’Asrem dopo dieci anni di blocco del turn-over – va affrontata quindi in sede istituzionale e programmatica. L’incontro in agenda oggi pomeriggio in Regione serve proprio a trovare una strada per uscire dal vicolo cieco.

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