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“La medicina territoriale è uno scherzo di carnevale ed i pazienti che prenotano una visita specialistica vengono smistati a Riccia, Bojano, Trivento o altre località, col risultato che la sanità non si avvicina al malato, ma è il malato che deve inseguire a proprie spese la sanità”. Così il consigliere regionale Michele Petraroia, il quale sottolinea che “la medicina territoriale dovrebbe essere un’agevolazione ai cittadini con assistenza domiciliare, meno fastidi nelle prenotazioni, controlli ambulatoriali più vicini al proprio domicilio e filtro nei ricoveri ospedalieri con meno affollamento al Pronto Soccorso. In Molise col caos esistente si è strutturato un sistema che è funzionale alla dirigenza sanitaria, con flussi di pazienti che variano in rapporto ai premi incentivanti e alla tenuta di alcuni ambulatori, senza porsi il problema del disagio di un anziano senza mezzi costretto a spostarsi per 60 km”.

“Per le ecografie neonatali alle anche, il Centro di Prenotazioni dell’Asrem ti indirizza ad Isernia – spiega Petraroia – tanto è vero che da Gambatesa hanno preferito portare la bimba a Foggia perché più facile da raggiungere. Anche i pazienti affetti da problemi cardiaci che hanno bisogno di esami, controlli, visite specialistiche o piccoli ricoveri, vengono smistati all’ospedale Veneziale di Isernia così che l’Asrem possa fare delle note stampa di plauso ai professionisti assoldati senza concorso pubblico in tali discipline”. “Il Piano Sanitario Regionale và riformulato verso la sanità pubblica come chiedono giustamente 7 mila cittadini del Medio-Molise che hanno inviato una petizione al Governo per difendere l’ospedale Cardarelli, evitarne lo svuotamento e fermarne lo smantellamento. Il Governo Monti – conclude – fermi l’adozione di un Piano Sanitario che di fatto chiude e affossa il sistema pubblico regionale”.

 

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