Non sembra vero che sia arrivato”. L’oggetto della frase è il 17 maggio, giorno dell’udienza di decisione sui ricorsi presentati da alcuni cittadini elettori per chiedere l’annullamento del voto del 16 e 17 ottobre scorso. Maria Olga Mogavero è fra questi, fa parte del ‘‘‘‘‘‘‘‘gruppo degli otto’, i primi a depositare l’istanza al Tar a dicembre. Ed è lei a commentare brevemente l’attesa. Fatta , come tutte le attese, anche di indiscrezioni incontrollate e dicerie di ogni genere.
La concomitanza dell’esito del giudizio elettorale con il ballottaggio per le comunali di Isernia ha arroventato ancora di più il clima. Qualcuno ha sussurrato negli ambienti giusti che potrebbe esserci un rinvio per non influenzare in alcun modo il pronunciamento degli isernini. Ma qualcuno dovrebbe chiederlo. 
Il prof Umberto Colalillo che rappresenta in giudizio quasi tutto il centrodestra (a partire dal presidente Iorio)  ieri stava preparando le cause che lo impegneranno oggi al Consiglio di Stato. “Se non intervengono novità eclatanti mercoledì ci metteremo sugli atti di questo ricorso e ci prepareremo a dovere”, ha dichiarato dando appuntamento a giovedì mattina. Anche Anton Giulio Giallonardi – che tutela insieme a Giacomo Papa gli interessi di cinque esponenti della maggioranza, fra cui l’assessore Filoteo Di Sandro – si dice sicuro, a meno di sorprese dell’ultim’ora, che il 17 sarà davvero la giornata decisiva per la decima legislatura. “È evidente che un rinvio potrebbe essere chiesto solo dai ricorrenti, dal punto di vista della procedura. Se lo facessero non ci opporremmo. Ma per quello che so sono convinto che vorranno discutere”, sottolinea fugando così qualunque tentativo di depistaggio. Quanto al ballottaggio, secondo Giallonardi, si tratta di una “casualità che si è verificata, l’udienza era fissata già da qualche mese. Noi siamo pronti a discutere e a ribadire quel che è già stato ampiamente puntualizzato nei nostri atti”.
I verbali delle due prefetture hanno certificato il vantaggio di Michele Iorio. Rispetto a quello decretato dal presidente della Commissione circoscrizionale della Corte d’Appello Paolo Di Croce (948 preferenze) è aumentato a più di 1.100. Restano però sul tavolo le irregolarità formali contestate in riferimento alla presentazione di alcune liste, che – secondo i ricorrenti – non avrebbero le firme necessarie per essere validamente presentate. Prima fra tutte Molise civile, ma anche il listino di Iorio. Restano alcuni fatti che diventano ora incontrovertibili, come la circostanza che in una sezione elettorale della città di Isernia ha votato un minorenne. Su queste circostanze verterà la discussione di giovedì mattina. Il verdetto potrebbe arrivare già nel pomeriggio. “Non c’è in ballo neanche la possibilità che chiediamo un rinvio – sottolinea la Mogavero, difesa con gli altri sette ricorrenti dall’avvocato Salvatore Di Pardo -, se fosse intervenuto un fatto nuovo penso che lo saprei. Non crede?”. Davvero, quindi, c’è solo da aspettare. r.i. 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.