Lavoro in un’azienda commerciale, ogni anno m’invitano al pranzo di Natale. Il pranzo, cena, di Natale, per noi è un vero momento conviviale. Si ha la possibilità di incontrare colleghi che diversamente si vedrebbero solo alle riunioni di area, riunioni sì, ma pur sempre di lavoro. La cena di Natale, invece, è un momento conviviale. Una situazione bella, onestamente piacevole.

Or dunque: agli inizi di dicembre di ogni anno, inizia la sequela delle telefonate da parte delle segretarie del capo: “Vieni alla cena di Natale?”. Le segretarie hanno questo ingrato compito: telefonare e dire al capo-area quante persone partecipano, il capo-area deve regolarsi… PAGA LUI!!!!
Gioia e gaudio per i comuni sottoposti del capo-area… gli scrocchiamo la cena. Momento piacevole, alle volte anche mangiato bene ed a spese del capo… cosa vuoi di più dalla vita?
Dicevo prima: lavoro in un’azienda privata, privata e commerciale. Il capo-area paga di tasca sua la cena, rinunciando a parte dei suoi guadagni, non penso che per la cena pagata non riesca a comprare il panettone per casa, ma paga di tasca sua. Quindi, se vogliamo, la cena di Natale potrebbe rappresentare il momento di rivalsa di noi poveri sottoposti commercialmente al capo-area… gli scrocchiamo la cena. In tutta onestà in una decennale, ed oltre di permanenza aziendale, ho partecipato ad un paio di cene, ma questo è un mio problema.
Or dunque: dal comunicato del consigliere Ciocca apprendo che anche negli enti pubblici (almeno in uno) si fanno le cene di Natale… Benissimo! È bello scoprire che anche negli enti pubblici si voglia, per così dire, fare spogliatoio… “mica ema sul fatià???”.
Poi, saputo della cena di Natale in un ente pubblico, stavo prendendo appunti per sfottere il mio capo-area: la cena di Natale mica la paghi solo tu! Gli volevo dire! Mi sarebbe piaciuto anche dirgli: “Vedi come ci si comporta?  Negli enti pubblici del Molise fanno la cena di Natale, ma sono enti pubblici! Negli enti pubblici i dirigenti riscuotono in ogni caso i loro emolumenti, a prescindere dall’impegno profuso (a livello commerciale) dai sottoposti. Una cosa veramente eccezionale. Se nella mia azienda il capo-area lo fa per una sorta di riconoscenza: “Con il vostro impegno mi avete permesso di raggiungere obiettivi…”, in un ente pubblico se lo fanno i dirigenti, è una cosa veramente meritoria, per i dirigenti.
Mentre continuavo e meravigliarmi ho letto l’articolo, ne avevo letto solo qualche riga.
Il comunicato stampa del consigliere Ciocca, comunicato che ci svela il pranzo natalizio di Molise Acque ha, sinceramente, qualcosa d’inquietante. 
Ho “scoperto” che l’importo della cena 9.300 euro, di cui 2.000 di bevande ma… A CARICO COMPLETAMENTE DELL’ENTE!!!!
A L L E L U I A ! ! ! ! !
In pratica i cento (circa) dipendenti dell’ente hanno avuto come benefit una cena, a carico dell’ente, in pratica abbiamo pagato noi. Non sarebbe stato più giusto metterei cento euro ciascuno in busta paga? Almeno 9.300 euro di soldi pubblici sarebbero entrati nel ciclo produttivo… ognuno li avrebbe spesi come meglio avrebbe creduto.
Hanno offerto la cena, il giorno dopo qualcuno avrà dovuto comprare il diger selz…oltre il danno: LA BEFFA!!!
Meh, sto andando a pranzo. Come la maggior parte delle persone, a pranzo a casa mia. Il pranzo lo prepara mia moglie, con gli ingredienti comprati al supermercato… come la maggior parte degli italiani. Ma poi: la colpa è di chi paga, o di chi si siede a tavola?
Buon appetito
Franco di Biase

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