Diciassette consiglieri di centrodestra hanno rassegnato stamattina le dimissioni davanti al notaio Longobardi. Un altro eletto dovrebbe fare lo stesso entro la giornata di oggi. Finisce anzitempo, dunque, l’era del sindaco De Vi Vivo che solo 20 giorni fa aveva vinto il ballottaggio con la sorella del governatore del Molise Rosa Iorio. Per il Comune di Isernia si profila adesso un lungo periodo di commissariamento. Il primo consiglio comunale è iniziato come previsto poco dopo le 17 di oggi, ma la mancanza del numero legale (in aula erano presenti solo 13 consiglieri) ha obbligato il presidente Raimondo Fabrizio a sospendere la seduta.

Non è bastata, dunque, all’avvocato isernino la mossa di formare una giunta esclusivamente tecnica, ignorando le pressioni dei partiti che lo hanno appoggiato e che, a elezioni vinte, speravano di battere cassa. Subito dopo le elezioni, De Vivo aveva sostenuto di “non essere preoccupato dalla cosiddetta ‘anatra zoppa’” sostenendo che i consiglieri di centrodestra “sarebbero stati responsabili e avrebbero appoggiato i suoi obiettivi per migliorare Isernia”.

I dimissionari sono Gianni Fantozzi (Pdl), Stefano Testa (Pdl), Raffaele Teodoro (Pdl), Mario La Storia (Pdl), Rosa Iorio (Pdl), Antonio Scuncio (ApM), Pietro Paolo Di Perna (ApM), Angelica Morelli (ApM), Giancarlo Chiacchiari (ApM), Mike Matticoli (Udc), Clelia Iadisernia (Udc), Andrea Galasso (Udc), Domenico Chiacchiari (Prog. Molise), Mario Lombardi (Prog.Molise), Antonio Furioso (Prog. Molise), Cesare Pietrangelo (Adc), Piero Sassi (Grande Sud). Ad essi si è poi aggiunto Domenico Di Baggio (Udeur), che ha rassegnato le dimissioni con un secondo atto, perchè stamane non era in sede per motivi di lavoro. A non firmare sono stati solo tre consiglieri – Raimondo Fabrizio (Pdl), Antonio Potena (Pdl) e Vincenzo Bucci (Adc) – i quali adesso rischiano l’espulsione dai partiti della coalizione alla quale appartengono.

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