“Quali potrebbero essere i motivi del fallimento di un’azienda, la Geomeccanica di Venafro, che esercitava la propria attività in una nicchia di mercato che non conosce crisi, oltretutto, in presenza di commesse che avrebbero certamente potuto impedire tale epilogo?” È questa la domanda che il presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha rivolto, attraverso un’interrogazione parlamentare, al ministro dello sviluppo economico e al ministro della giustizia. “La situazione di crisi della Geomeccanica è iniziata nel 2007, anno in cui l’azienda aveva un fatturato di 25 milioni di euro, ed è terminata, per l’appunto con la dichiarazione di fallimento nel 2011, con un debito di circa 40 milioni di euro di cui alcuni milioni riguardano i contributi dei lavoratori non pagati”. Di Pietro sostiene che l’azienda sia stata svuotata, attraverso una serie di rapporti sospetti con la CMV Brasile, l’azienda brasiliana che costruisce e vende in tutto il mondo i macchinari progettati da Geomeccanica. “La Regione Molise, proprietaria di un terzo della società non ha fatto nulla per salvaguardare i diritti societari. Il tutto è avvenuto nella più totale indifferenza della regione Molise, che ha investito in questa azienda 5,6 milioni di euro di fondi pubblici”.

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