Il coordinatore del Pdl molisano Ulisse Di Giacomo alla Piana dei Mulini non c’era. Lo aveva detto chiaro. Il giorno dopo spedisce dall’iPad un messaggio inequivocabile, cristallino, che non lascia spazio ad interpretazioni. “E adesso? Martedì ero a Roma, in Senato, come mio dovere. Ma anche se mi fossi trovato in Molise, non sarei andato comunque alla Piana dei Mulini. Non sarei andato perché in politica, come nella vita, ci vuole coerenza. E coerenza vuole dire comportarsi oggi  come ci si è comportati negli ultimi 10  anni. Niente di più, niente di meno. Senza improbabili  e poco credibili colpi di teatro e senza inutili, pericolose e devianti scorciatoie. Anche a costo di pagare in prima persona. Ma pagare di persona è diventata una pratica poco frequente, anzi rarissima: meglio far pagare a qualcun altro. Mi assumo completamente, com’è nel mio costume, la responsabilità della scelta fatta, che è in linea con i miei convincimenti e soprattutto con gli interessi del partito di cui sono responsabile in Molise.
Respingo al mittente  gratuite illazioni e false accuse, come pure, per mia educazione, non vengo neanche sfiorato da eventuali e malcelate ritorsioni.
Continuerò a lavorare con  serenità, come ho sempre fatto, per il mio partito e in favore della mia Regione, nella consapevolezza che il Molise potrà essere salvato solo con il coinvolgimento e l’apporto di tutti, con un lavoro portato avanti giorno dopo giorno, nell’interesse comune e non dei pochi. La difficile congiuntura attraversata dal nostro Paese impone grande responsabilità, che deve essere commisurata al ruolo che ciascuno di noi svolge: tanto più grande quanto più alta è la posizione che si occupa. Ed è nei  momenti di stanchezza dei cittadini nei confronti della politica  che essa, pur in difficoltà, deve riconquistare la fiducia e dimostrare di essere in grado di risolverne i problemi. E ripropongo la domanda: e adesso che si fa? La coalizione di forze politiche che per tre mandati ha candidato ed eletto Iorio alla presidenza della Regione e per due legislature al Parlamento italiano, coalizione fatta di uomini e donne organizzati in partiti, come dovrebbe porsi nei confronti di chi, rinnegando il suo passato, evita persino di incontrarli? Penso sia indispensabile un bagno di umiltà da parte di tutti, ad evitare che la prossima riunione di maggioranza si svolga sul pianoro di Campitello Matese o sulla spiaggia di Petacciato”.
 

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