“Non mi piacciono le minestre riscaldate. Io sono per il cambiamento generazionale. Isernia ha bisogno di una nuova classe dirigente”. Così Raimondo Fabrizio commenta le ultime clamorose indiscrezioni sui possibili candidati pronti a correre per le primarie del centrodestra. Accadrà certamente se non sarà accolto il ricorso al Tar del centrosinistra e nella primavera del 2013 bisognerà tornare al voto per eleggere il sindaco di Isernia. Come è noto nei giorni scorsi abbiamo riportato la clamorosa indiscrezione, raccolta negli ambienti politici del centrodestra, relativa ad una possibile candidatura, in quota Adc, dell’ex sindaco Gabriele Melogli. Gli altri nomi dei “papabili” sono noti da molto tempo: Gianni Fantozzi, Antonio Scuncio, Raffaele Teodoro, Mimmo Izzi e Stefano Testa. In gran parte la “vecchia” guardia del centro destra che Raimondo Fabrizio bolla come “minestra riscaldata”. L’avvocato isernino ha ormai intrapreso una nuova strada, anche se la meta finale non è completamente chiara perché il quadro nazionale è in continua evoluzione. Certo è che dopo avere scelto di non dimettersi da Consigliere comunale, rifiutando l’aut aut del Pdl, anche a rischio di essere espulso, adesso ha assunto una posizione molto più autonoma rispetto al gruppo dirigente del centro destra locale. Al grido “rottamiamo il gruppo dirigente del Pdl”, l’avvocato isernino è da diversi mesi al lavoro per mettere in piedi un raggruppamento di giovani che potrebbe trasformarsi in una lista per le Comunali. Non si conoscono i nomi ma si sussurra che tra gli aderenti potrebbero esserci anche alcuni colleghi molto conosciuti di Fabrizio. Insomma, una lista da mettere in capo ed eventualmente guidare, per tentare la corsa verso la conquista della fascia tricolore. Agli amici che gli chiedono se è intenzionato a candidarsi a sindaco di Isernia, Fabrizio risponde con un sibillino “vedremo”. Dunque, l’eventualità è più che mai sul piatto ma i tempi sono lunghi perché bisognerà attendere la decisione del Tar. In passato si è anche detto che Fabrizio era uno dei consiglieri del centrodestra pronti a collaborare con De Vivo. Un’apertura di credito al sindaco del centrosinistra nell’interesse supremo della città e sulla base di precise scelte programmatiche. Non c’è stata la possibilità di verificarlo sul campo. Certo è che Raimondo Fabrizio non parteciperà alle primarie del centrodestra ritenendo anche che non è detto che si svolgano, come tutti danno per scontato. Nel frattempo si guarda intorno e segue l’evolversi del quadro politico nazionale avendo a Roma come punto di riferimento l’ex ministro Giorgia Meloni. In sostanza pare di capire che al momento i piedi sono più fuori che dentro la soglia del Pdl. Il rottamatore del centrodestra isernino non ha assolutamente l’intenzione di attendere il “pensionamento” politico della vecchia guardia per emergere. Ritenendo di avere la forza necessaria, vuole prendersi nuovi spazi a partire anche dalla candidatura a sindaco. “I nomi che circolano sono tutti validi, ma io sono per un cambiamento generazionale”, spiega il giovane avvocato isernino, il quale, però, smentisce di avere rotto con Camillo Di Pasquale, il suo tutor e sostenitore elettorale. L’uomo che gli ha permesso di superare la quota delle duecento preferenze nelle elezioni di maggio. Qualcuno sostiene che da quando Di Pasquale è stato nominato assessore Provinciale sia stato indotto a rompere i rapporti politici con il suo allievo. “Non è assolutamente vero – afferma Fabrizio – Tutto è rimasto come prima”. Certo è che un’eventuale candidatura autonoma dell’avvocato isernino potrebbe giovare non poco al centrosinistra sia in termini elettorali sia in termini di alleanze. Infatti, Fabrizio potrebbe sostituire Mauro, se questo decidesse di non ripercorrere l’esperienza di maggio, nel ruolo di rottura del centrodestra, offrendo un’alternativa all’elettorato. Per questa ragione è una variabile da non sottovalutare.

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