C’è un grande traffico in entrata verso l’Udc molisana. Anche oggi, come si ripete da tempo in Italia, il centro è ago della bilancia. E il partito di Casini a Chianciano ha confermato che la priorità è la cura dei moderati, politici ed elettori. A dare manforte al progetto ora c’è anche Franco Giorgio Marinelli, che ha seguito la tre giorni di convention e ha ufficializzato così il suo ritorno a casa. Alla kermesse hanno partecipato l’ex coordinatore Luigi Velardi e il capogruppo a Palazzo Moffa Giuseppe Sabusco. Hanno incontrato Casini ieri mattina e puntualizzato alcune cose, soprattutto hanno sollecitato l’impegno del partito – e il suo pressing sul governo amico di Mario Monti – per bloccare il progetto di trivellazioni al largo delle Tremiti. Ma poi hanno trattato argomenti più ‘‘politici. Il solco anche per il Molise è quello: lavorare a riunire i moderati, poi si discute. Certo, il legame con il centrodestra e Michele Iorio qui è forte, cementato da passaggi elettorali e liste collegate alla galassia del Pdl. Epperò che il quadro sia in evoluzione è indubbio, non solo per le dichiarazioni dei diretti interessati (Pd e Udc locali). A Chianciano infatti c’era anche, fra gli altri, Carlo Perrella. L’ex capogruppo del Pdl in Provincia ha manifestato da tempo attenzione verso il progetto del centro di Casini. “Vado a Chianciano per capire cosa si muove”, aveva anticipato qualche giorno fa. Marinelli ha incontrato il segretario nazionale Lorenzo Cesa insieme a Velardi e ha archiviato l’esperienza con il Popolo della Libertà. “Sono stato tanti anni democristiano, ora rientro nella casa dei moderati. Mi è piaciuto l’intervento di Casini – ha commentato di ritorno da Chianciano -, c’è un’aria di interesse notevole, mi auguro di poter essere fra quelli che determineranno la svolta in Italia. E infatti il filo conduttore della nostra azione politica sarà il bene dell’Italia”. L’esperienza nel Popolo della Libertà si è chiusa qualche mese fa, poco dopo le regionali di ottobre 2011 senza grossi traumi perché lo strappo si era già consumato. Assessore della passata giunta Iorio, non aveva esitato a restituire la delega all’energia nel momento in cui ritenne che la politica di settore perseguita dal centrodestra e dal Pdl (in Molise e nel Paese) fosse in contrasto con quelle che a suo giudizio erano esigenze prioritarie di tutela e valorizzazione del territorio e del turismo. Poi i tagli all’ospedale Caracciolo, che gli hanno reso la carriera politica particolarmente difficile. La sua gente lo vedeva corresponsabile di quel che era percepito (e lo è ancora) come uno scippo. Rieletto nonostante tutto, ha mollato i compagni di viaggio pidiellini e si è iscritto al gruppo Misto. Ma aveva già ripreso la strada di casa. Condivide dell’analisi di Casini anche il ‘‘Monti dopo Monti’. Il centrodestra, ragiona, è in crisi di leader e anche il centrosinistra. “L’esecutivo del professore sta lavorando bene, sta facendo soprattutto gli interessi del Paese. Ho condiviso anche il passaggio di Casini sulla necessità di reintrodurre le preferenze perché i cittadini devono sapere per chi votano, devono scegliere davvero i propri rappresentanti. Così come mi è piaciuto il richiamo alla responsabilità e al contempo a non fare di tutt’erba un fascio: chi ha rubato deve andare a casa, ma non si può gettare discredito su tutti indifferentemente. A perdere sono le istituzioni”, ha proseguito Marinelli. In Molise il quadro si muove ancor più velocemente a causa dell’annullamento delle regionali pronunciato dal Tar. “Mi auguro – è il suo auspicio – che la telenovela si concluda il 16 ottobre in Consiglio di Stato. Comunque vada a finire dobbiamo uscire da questa incertezza. Io sto continuando a lavorare anche se l’Assise è a poteri ridotti, ma siamo in una condizione che mi fa star male anche umanamente. Detto questo sono favorevole al dialogo che si è creato con il centrosinistra sulle riforme. Non è pensabile che le grandi cose, le regole comuni siano approvate a maggioranza”. Quanto a nuove alleanze, chi può dirlo? Magari dalle larghe intese nascono accordi inediti. Prematuro dirlo, ma non del tutto fuorviante, pare di capire dai ragionamenti di chi, come Marinelli, vive al centro. E se il Pd – dice Danilo Leva sulla scia di Bersani – organizza il centrosinistra per rafforzare la prospettiva di un patto di legislatura con l’Udc, il grande centro si ripropone sulla scena con l’ambizione di diventare una grande lista unitaria dell’Italia.

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