“Dimissioni? Sono una follia”. Lo dice Rosario De Matteis, presidente della Provincia di Campobasso, rispondendo al consigliere di Sel della provincia di Isernia, Antonio Sorbo. Quest’ultimo aveva chiesto al consiglio provinciale di Campobasso di dimettersi perché al suo interno non ci sarebbe una rappresentanza di Isernia qualora l’ente di via Berta venisse accorpato. “Sorbo ultimamente dice tante cose – parte subito all’attacco De Matteis -. Le dimissioni? Sono follie, non ritengo di dimettermi per alcun motivo perché è da un anno che guido l’ente di Campobasso, dopo essere stato eletto legittimamente dai cittadini di una provincia che conta 240mila abitanti. Penso di dover andare dritto per la mia strada. Tutto quello che accadrà in seguito non lo so, c’è un’enorme confusione”. Sul futuro la posizione di De Matteis è diversa da quella dell’ente di via Berta che non vuole discussioni sul riordino per puntare tutto sul ricorso davanti alla Corte costituzionale e davanti al Tar del Lazio: “Dovremo pronunciarci come Cal per quanto riguarda la proposta da inviare alla Regione entro il 3 ottobre, sarà poi questo ente a formulare la richiesta al governo, altrimenti opereranno direttamente da Roma. Dobbiamo prepararci” sostiene il numero uno di palazzo Magno. Che, così, si trova in disaccordo con Mazzuto, anche se alla fine aggiusta il tiro: “C’è da capire anche se ci sarà questa soppressione visto che Mazzuto ha annunciato ricorsi alla corte costituzionale e al Tar. Mi auguro che via Berta rimanga in vita. Altre strade a mio avviso, in questo momento, non sono percorribili”. Secco no anche da parte del presidente dell’Uprom, Salvatore Colagiovanni, che ricopre anche il ruolo di consigliere provinciale: “Sorbo è una persona intelligente e gli ribalto la domanda: se fosse stato lui presidente della provincia di Isernia (si era candidato qualche anno fa), si sarebbe dimesso? Pensiamo troppo a salvare il ruolo istituzionale e non sento alcun commento sulla difesa del territorio. Mi dispiace molto perché ancora non si capisce cosa voglia fare il governo Monti, tagliando i fondi e riprogrammando le province. A breve i presidenti che rimarranno in carica avranno difficoltà a gestire l’ordinario. Oggi, al posto di parlare di elezioni, mi soffermerei di più sulla difesa del territorio dove ci devono essere per legge dei servizi. Non è una battaglia sulla questione della rappresentanza di Isernia che c’è o meno, bisogna capire quali sono le cifre che possono essere investite sulla difesa del territorio. Inoltre, il governo ha già escluso qualsiasi ipotesi di elezione”.