Lo strappo tra il senatore Ulisse Di Giacomo e il presidente della Regione Michele Michele Iorio a Isernia si consuma anche fisicamente. Infatti, tra pochi giorni il Pdl lascerà la storica sede di via Libero Testa per trasferirsi in una nuova che si trova in Corso Garibaldi. Nei locali che hanno visto le stagioni democristiane, poi popolari e di Forza Italia, fino a quella del Pdl, resteranno, invece, gli uffici del Gruppo regionale “Iorio Presidente”. Un trasloco, o forse una mini scissione, che rivela con chiarezza come negli ultimi tempi le distanze tra i due big del centrodestra molisano siano fortemente aumentate. Di Giacomo non lo nasconde, pur precisando che non si tratta di una disputa personale ma di valutazioni politiche diverse. Parole chiare e nette, quelle pronunciate ieri pomeriggio dal senatore molisano nel corso di una conferenza stampa convocata per annunciare le iniziative che il Pdl intraprenderà nei prossimi giorni per affrontare i temi politici regionali che sono sul tappeto: sanità, piano energetico, legge elettorale, statuto della regione, lavoro. Seduti al suo fianco i due coordinatori provinciali, Mazzuto e Lepore. Ovviamente i giornalisti hanno incalzato il senatore soprattutto sullo scontro in atto con il Governatore. E Di Giacomo non si è assolutamente sottratto alle domande, puntualizzando, annunciando, prospettando. Innanzitutto ha detto che fino a prova contraria è lui il candidato del Pdl al Senato. Ha ribadito che non condivide l’idea lanciata da Iorio di mettere in piedi un movimento autonomista e che la sua casa resta il Pdl. Come dire: buon viaggio a Iorio ma io resto ancorato a questo porto. Una posizione dettata dalla convinzione che il Molise è una regione piccola e non può permettersi di fare la prima della classe mettendo in piedi un partito autonomista. “Il presidente Iorio quando trova qualcuno che non la pensa come lui sposta il confronto sul piano personale – ha dichiarato Di Giacomo – Invece qui si tratta di visioni politiche diverse. Il Pdl deve svolgere la sua funzione ed io sono un senatore della Repubblica e quindi ho il dovere di occuparmi dei problemi del Molise, senza chiedere il permesso a nessuno”. Di Giacomo ha anche chiarito alcuni passaggi di una recente intervista. In particolare li dove ha sostenuto di avere le mani pulite e quindi di poter essere ricandidato. “Non mi riferivo certo a Iorio – ha detto – Parlavo per me stesso”. Sostanzialmente ha voluto riportare al centro del dibattito il Pdl, ribadendo che ai Movimento localistici preferisce i grandi partiti nazionali. Ha anche fatto capire che non ha condiviso l’idea di limitare alla sola maggioranza il confronto sullo Statuto e la nuova legge elettorale, lasciando fuori dalla porta le forze politiche che costituiscono l’alleanza di centrodestra. Quindi ha lanciato un messaggio forte e chiaro: “nessuno a nome del Pdl deve farsi portatore di proposte in seno alla maggioranza, perché le scelte verranno fatte dal gruppo dirigente del Partito”. L’ennesimo stop a Iorio? Così molti hanno letto questo passaggio. Il senatore Di Giacomo ha ribadito la totale contrarietà alle larghe intese prospettate dal Governatore della Regione. “Credo che sia giusto e logico avere un confronto con le opposizioni – ha precisato sul punto – Sono contrario, invece, a commistioni sulla base di presunti governi tecnici futuribili. Tra l’altro non mi sembra che ci sia in giro un Monti molisano”. L’obiettivo del senatore Di Giacomo è ridare voce al Pdl attraverso una serie di iniziative su temi specifici da tenere a Isernia e Campobasso. L’attenzione si concentrerà sui temi che riguardano direttamente il futuro del Molise. Ad iniziare dalla soppressione della Provincia di Isernia. “Non possiamo che sia solo il Cal a decidere – ha dichiarato Di Giacomo – I partiti devono esprimersi sul riordino perché si tratta di rivedere l’assetto di questa regione”. In merito allo statuto, il senatore si è espresso a favore della riduzione del numero dei Consiglieri regionali ed ha sollecitato un confronto per capire come arrivare a definire la riforma. In merito alla Legge Di Giacomo è contrario al collegio unico regionale perché questa scelta comprometterebbe la rappresentatività politica di tutto il territorio molisano. Poi ha lanciato qualche frecciata al Commissario e al sub Commissario per la sanità, sostenendo che il piano di riordino trasmesso al Governo è “avulso dalla realtà regionale”. Secondo Di Giacomo il Commissario avrebbe dovuto confrontarsi con la Commissione regionale e quindi su questa vicenda presenterà un’interrogazione. “Quello che è accaduto è il segno della perdita della sovranità regionale – ha aggiunto – Se accade lo si deve anche a chi come Di Pietro denigra il Molise a Roma”. Gli altri due temi al centro delle prossime iniziative del Pdl saranno il piano energetico e il lavoro. Sul primo punto il senatore Di Giacomo si è espresso contro la realizzazione delle centrali a biomasse in un territorio dove dovrebbe sorgere il Parco del Matese. “Il problema non è dire no a tutto – ha precisato – Si tratta, però, di collocare gli impianti energetici in aree adeguate”. Infine, sul tema del lavoro il senatore del Pdl ha annunciato un confronto per trovare la strada necessaria per mettere fine alla crisi che investe le aziende producendo disoccupazione.