1di Rita Iacobucci

Torna da Napoli dove ha parlato di Europa come prospettiva per il Sud. E non ha difficoltà a riprendere non solo la strada ma anche le polemiche di casa. Perché Michele Iorio si è fatto un’opinione chiara di quel che sta avvenendo nel Pdl. Lo considera, rimarca, il suo partito. Certo non manca di aprire la porta in modo cristallino ad esperienze nuove: se non mi darà risposte sulla tutela dell’autonomia del Molise, capirò che non è il partito che può garantire il futuro del Molise. E lui a Piana dei Mulini ha scelto come slogan ‘‘‘‘‘‘‘‘prima di tutto il Molise’.
Presidente, con il coordinatore del Pdl ci sono posizioni distanti da tempo e su molte cose. Di Giacomo ha criticato Piana dei Mulini, le larghe intese, l’iniziativa consiliare per la legge elettorale.
“Io credo che sia un’esagerazione mediatica lanciata dal coordinatore. Non incontro nessun amministratore, iscritto o esponente del Pdl e del centrodestra che abbia lo stesso giudizio di Ulisse Di Giacomo su Piana dei Mulini e sulle altre cose. Ritengo che il suo sia stato un modo per marcare la differenza. Ma è un modo che sta facendo male al partito”.
Sta aprendo una questione che riguarda il coordinatore?
“Guardi, questa è la mia valutazione per quello che riscontro confrontandomi con la gente e con il popolo del centrodestra. Quando Di Giacomo convocherà il partito per discutere di Piana dei Mulini, del mio invito alle larghe intese, della prospettiva di difendere l’autonomia del Molise con azioni concrete ci confronteremo. Per ora mi pare che quella posizione sia una sua idea personale”.
Il senatore ha rivendicato la conferma nella candidatura a Palazzo Madama.
“Questo lo lascio alla sua volontà e quello che deciderà il partito nazionale. C’è una sua disponibilità saranno gli organi competenti a valutarla”.
Riordino istituzionale e legge elettorale, a che punto siamo?
“Siamo pronti ad aprire un dibattito. Ho raccolto finora una grande volontà di difendere la Regione e la sua identità, attraverso le istituzioni come il Cal che sono individuate dalla legge per il riordino. Questa è una straordinaria occasione: il Molise può organizzarsi in maniera più semplice, con l’eliminazione degli enti inutili e sostenendo che si può e deve mantenere due Province. È un tema che ci unisce alla Basilicata e all’Umbria, gli altri governatori sono d’accordo. Noi dobbiamo dimostrare un impegno in più, dimostrare di aver capito il messaggio. Se tutto questo passerà attraverso un discorso di larghe intese attraverso le quali dar vita ad un Piano per l’autonomia del Molise, che affronti anche il tema della riduzione dei costi della politica, avremo raggiunto un obiettivo importante. Certo, non è un lavoro che si può fare in un mese ma il confronto è partito. C’è già in atto un dialogo e sulla questione del numero dei consiglieri siamo andati avanti con proposte concrete. La mia stabilisce che il numero degli eletti di Palazzo Moffa è 21: 20 più il presidente”.
Che spazio temporale serve alle evoluzioni politiche in atto?
“È aumentata la consapevolezza di tutti sul fatto che la crisi ci impegna ad essere più responsabili. Questo momento politico produrrà ulteriori movimenti. Lo spazio per garantire e rifondare su basi nuove l’autonomia del Molise io lo individuo nei quattro anni che restano al mio terzo mandato”.
Consiglio di Stato permettendo…
“Sapete che io sono fiducioso: in secondo grado avremo ragione e le elezioni non saranno annullate”.
Presidente, sinceramente, lei è ancora del Pdl?
“Io sono nel Pdl, partecipo alla discussione a livello nazionale e locale. A livello locale ho dato le idee che mi sembrano adatte ad interpretare il momento. Seguo con attenzione il dibattito che c’è nel partito nazionale. Credo che i partiti centralisti siano oramai storia passata. Chi non capisce che bisogna ripartire dai territori, anche sull’esempio di quel che fu la Democrazia cristiana, compie un grave errore, rischia di rimanere isolato. Il Molise poi deve marcare una peculiarità perché le sue dimensioni lo mettono in difficoltà. Al rischio di perdere l’autonomia e di non vederla garantita dai rispettivi partiti nazionali dovrebbero reagire anche nel centrosinistra. Penso al Pd, perché l’Idv vuol farci tornare con l’Abruzzo… Comunque, io pongo la questione al mio partito…”.
Sembra oggettivamente difficile che dal Pdl, per come è messo, possano darle assicurazioni
“Ma me le devono dare, altrimenti capirò che non il Pdl quello che può garantire il futuro del Molise”.

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