Li avevano annunciati, adesso sono stati inoltrati. I ricorsi per bloccare la cancellazione della provincia di Isernia. Ieri è stato notificato il ricorso presso la Corte costituzionale che la Regione Molise ha proposto nei confronti del decreto sulla spending review. E’ partito anche quello presso il Tar del Lazio per impugnare la legge per il riordino: se ne discuterà a Roma il prossimo 26 settembre. In quella data i giudici dovranno affrontare anche i ricorsi di altre province, a partire da quella di Matera, molto simile a Isernia sia per la sorte che le è stata riservata sia per le caratteristiche che ha. Sembra, inoltre, che si accoderà anche la provincia di Frosinone alla strada che hanno intrapreso Isernia e Matera. Per il Tar del Lazio, quindi, una bella gatta da pelare: si dovrà comprendere se sia legittima la norma, in particolare nella parte in cui individua i criteri per l’eliminazione della province. I famosi 250mila abitanti minimi, uniti ai 350 chilometri quadri come tetto base per la sopravvivenza, possono essere applicati? E’ questa la domanda di fondo alla base del ricorso amministrativo presentato dalla Provincia di Isernia per evitare la propria sparizione. Minare i criteri individuati per il riordino significa sgretolare l’intero articolo 17 perché a quel punto non ci sarebbero più le basi per il riordino. A curare i due ricorsi è l’avvocato Vincenzo Colalillo che, insieme ai colleghi delle altre regioni, sta individuando il percorso migliore per ottenere l’effetto sperato, ovvero il blocco della legge. Si tratta dell’ultima occasione per le province soppresse, visto che il governo non ha intenzione di sentire ragioni ed è andato avanti spedito con la questione del riordino e della sparizione delle Province più piccole. In Molise, per altro, la strada del ricorso è stata la prima ad essere suggerita a livello politico e quella sulla quale si stanno concentrando gli sforzi. Con la nomina dei componenti della conferenza delle autonomie regionale, adesso la discussione è avviata. Da capire dove porterà. E pure in tempi rapidi visto che i termini fissati dal governo sono davvero stretti. E’ per questo motivo che anche il Tar del Lazio ha accelerato i tempi per discutere del ricorso. I prossimi giorni, quindi, saranno fondamentali per la Provincia di Isernia e per il suo futuro.

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