Ha vissuto momenti concitati l’assemblea regionale del PD allargata anche ai membri della segreteria e della direzione del partito alla presenza del responsabile dell’organizzazione dei Democratici Nico Stumpo. La ‘‘‘‘frattura’ maggiore su Frattura, con Massa che ha criticato aspramente la linea dettata dal segretario del partito, Danilo Leva; linea peraltro già ampiamente anticipata ieri dal nostro quotidiano. Particolarmente incisivo l’intervento di Danilo Leva, segretario regionale: “Sulle riforme non indietreggiamo. Sulla riduzione dei consiglieri regionali da 30 a 20 siamo pronti a fare la nostra parte. Così come sulla riduzione degli assessori da 8 a 4. Con priorità della discussione sulla legge elettorale. Le regole si possono e si devono scrivere insieme, senza necessariamente fare riferimento a pasticciacci”. Sono tre i punti salienti indicati da Leva: l’eliminazione del listino e la centralità del proporzionale; la sera delle elezioni è necessario sapere chi è il Governatore del Molise; l’arresto immediato della frammentazione del sistema politico: “Nessuno può dettare l’agenda al Pd – avverte Leva – Semmai è il Pd che rappresenta la bussola della coalizione in una prospettiva riformista. In Molise, dopo il Partito Democratico, c’è il nulla. Deve guidarci un senso di responsabilità che è diverso dagli istinti autonomisti che hanno devastato la coalizione. In quest’ottica, se le primarie sono uno strumento di unità, siano le benvenute. Se si vuole cambiare presidente non vedo altra strada rispetto al voto”. Tra i pochi in sala a non applaudire il senatore Augusto Massa. E puntuale giunge il suo intervento critico rispetto alle posizioni che il partito sta assumendo in ambito regionale. E rivolgendosi retoricamente alla sala: “Vi chiedo: che cos’è l’Udc regionale? Non è forse lo stesso partito che ha condiviso da anni tutti i fallimenti del governo Iorio? Capisco l’Udc nazionale all’opposizione da una vita rispetto a Berlusconi. Ma in Molise non si può vincere con tutti ad ogni costo solo per vincere. Bisogna governare attraverso la politica. Il mio consiglio? Guardiamo anche fuori dai partiti. Se c’è una scollatura netta tra politica e cittadini bisogna avere il coraggio di rinnovare”. Durissimo l’ex sindaco del Capoluogo su Frattura, che non nomina mai esplicitamente: “Non può esserci connivenza tra politica e affari. Bisogna operare una scelta. E non mi riferisco alle biomasse. Le biomasse si vedono, ma il pericolo giunge da ciò che è sommerso”. E sulle primarie: “Se servono per una selezione della classe dirigente, ben vengano. Io ne prendo atto”. Dal tono, però, si percepisce la netta presa di distanza dalla linea tracciata da Leva.