Alla fine l’atteso documento politico è arrivato. Il circolo isernino del Popolo della libertà ha presentato alla stampa l’atto ufficiale con cui i membri del direttivo impegnano il coordinatore Luigi Mazzuto e il suo vice Ivan Forte a redigere, attraverso i propri eletti in consiglio regionale, una proposta di legge che comprenda la riduzione dei consiglieri regionali da 30 a 20, l’elezione diretta del presidente della giunta, l’eliminazione del listino e del voto disgiunto e la garanzia che, tra gli eletti di Palazzo Moffa, ci sia una rappresentanza del territorio pentro pari ad un terzo. Con tale presa di posizione il Pdl si propone inoltre di appoggiare un rilancio del partito che parta dalle istanze emerse nella controversa convention di inizio estate tenuta alla “Piana dei mulini” dal Governatore Michele Iorio e che arrivi a predisporre nuove iniziative necessarie a ricompattare il centrodestra. Tanti buoni propositi insomma che appaiono però di difficile attuazione, visto l’evidente acuirsi delle faide interne al Pdl. Il documento non ha incassato l’ok della seconda anima del partito, quella che fa riferimento all’assessore regionale alla sanità Filoteo Di Sandro e che seppur minoritaria in termini numerici, sembra sempre più intenzionata a dare fastidio, avendo assunto una posizione nettamente contraria alla maggioranza che sostiene il presidente Mazzuto. Il documento è stato votato da 19 membri del direttivo sui 32 complessivi, in quanto gli esponenti del filone “disandriano”, fatta eccezione per uno di loro, non hanno preso parte alla riunione tenutasi venerdì scorso, in cui è stata ratificata la validità dell’atto. “Abbiamo votato a maggioranza “, ha affermato Mazzuto nel corso della conferenza stampa tenuta ieri pomeriggio nella nuova sede di Corso Garibaldi, insieme al vicesegretario Domenico Martella. “Se l’assessore Di Sandro ha inteso non partecipare, pazienza – ha aggiunto il coordinatore del Pdl – non trovo comunque opportuno che si facciano delle dichiarazioni pubbliche se non si prende parte ad un incontro. Tra l’altro nel corso della prima riunione lo stesso Di Sandro aveva espresso delle idee che poi sono state inserite nel documento”.

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