Sulle cose da fare e come c’è convergenza di tutti, il primo capitolo della bozza di intesa preparata a più mani e condivisa nel conclave di maggioranza che si è svolto ieri a Campodipietra (dove il vicepresidente del Consiglio Cefaratti ha ospitato i colleghi) è cosa fatta.
La seconda parte della riunione, che è stata poi aggiornata sull’ultima e più ‘pelosa’ questione, avrebbe messo un punto fermo rispondendo alla domanda ‘con chi le facciamo le cose concordate’? Non con gli assessori esterni, la risposta che in 11 avrebbero deciso di mettere nero su bianco per consegnare l’intero documento al governatore Donato Toma (come annunciato ieri lui non c’era).
Dunque, rilancio dell’azione programmatica e amministrativa anche in vista dell’autunno, quando riprenderà la scuola e più compiutamente tutte le attività (tenendo presente il rischio di una seconda ondata di contagi e comunque la permanenza del virus). No agli esterni, perché se il centrodestra ha abrogato la surroga motivando la scelta con esigenze di risparmio non può poi contraddirsi nominando in quota Lega l’esterno Marone.
La terza parte: con chi (i nomi) facciamo le cose che abbiamo deciso e in quali ruoli. E qui la riunione è stata aggiornata. Il grosso è stato fatto? Arenarsi su chi fa cosa è un rischio concreto. Più facile dire, e trovare la firma di tutti, sotto il principio ‘via gli esterni dalla giunta’ che sotto ‘chi prende il posto di Marone’. Anche perché se la casella è della Lega, fra gli eletti di Palazzo D’Aimmo non c’è. Ma questo è mettere il carro davanti ai buoi… Un pronostico malevolo che, chissà, verrà smentito. Per esempio tornando al documento del polo civico: al posto di Marone? Per ora nessuno, a novembre si vedrà.
r.i.