La V Sezione del Consiglio di Stato si riunisce al terzo piano. Lì, intorno a mezzogiorno secondo i legali, si discuteranno i quattro ricorsi che riguardano le regionali del 2011. Per essere piccolo, il Molise deve essersi fatto sentire in questi giorni in piazza Capo di Ferro a Roma. Perché all’ufficio stampa rispondono preparatissimi, danno indicazioni su come e dove si potrà seguire l’udienza. Non ne hanno invece sui tempi di attesa, che sono davvero l’unica incognita imponderabile. Quella più pregnante – se cioè i giudici decideranno che bisogna tornare al voto oppure no – è una variabile che sta nei codici, nei precedenti giurisprudenziali e nell’evoluzione della linea di pensiero dei magistrati. E anche un po’ nel clima, nessuno può negarlo. Dunque, il massimo organo amministrativo non pronuncia il dispositivo, né lo deposita prima e separatamente dalla sentenza. Nessuna lettura pubblica che seppellisca le speranze degli inquilini di Palazzo Moffa o che al contrario li faccia tornare a respirare dopo mesi di apnea. Il collegio ‘‘‘‘si riserva’ la decisione al termine di un dibattito che non è mai lunghissimo e che i difensori interessati ieri sera preparavano nei minimi particolari. E poi sarà questione di ore, giorni. Al meglio che vada un giorno, due o tre. Al peggio, qualche settimana. La corte presieduta da Stefano Baccarini depositerà in cancelleria il suo verdetto.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.