Cinque ore di conclave lunedì, ieri altre tre. Alla fine, una quadra è stata trovata.
Ma il documento a cui mancavano tre firme non è comunque unanime. Aida Romagnuolo – assente alla riunione di due giorni fa e mal gliene incolse visto che da assessore in pectore e con ingresso a giorni si è ritrovata probabile sottosegretario sembra però a novembre (e accanto al suo nome pare ci fosse scritta anche l’alternativa di un forzista) – non ha detto sì.
La pasionaria ex leghista ha rifiutato il ruolo: «Preferisco restare, con lo stesso impegno, semplice consigliere regionale». Ora su quella casella, su cui non si è trovata una sintesi, deciderà il governatore. Che dice che la riunione è andata bene, si è definito tutto o quasi e che la quadra cui si è giunti alla fine è quella che a lui piace.
Sul resto, nessun altro intoppo. Non ‘in chiaro’ comunque. L’assessore esterno del Carroccio Marone è sempre in uscita, al suo posto entra Pallante. E c’è già chi legge, prevedendole, le dichiarazioni di fuoco dei due giovani leader del centrodestra – Salvini e Meloni – divisi da una staffetta che Fratelli d’Italia poteva vantare nei confronti dell’Udc. Blindato, dal nuovo documento, Micone per la conferma a novembre al vertice dell’ufficio di presidenza del Consiglio. Certo, blindato sulla carta: a novembre gli incarichi si votano a scrutinio segreto. Per Filomena Calenda, la vicepresidenza di maggioranza dell’Assise. Forza Italia resta con i due assessori Cavaliere e Di Baggio in giunta. Per D’Egidio, come per tutti gli eletti, ci sarà l’assegnazione di una delega da seguire. Ed è proprio questo l’elemento del nuovo assetto che richiede a Toma qualche giorno. Per capire come ricalibrare quelle degli assessori e se per accontentare la voglia di contribuire dei suoi all’azione di governo – vollero fortissimamente vollero lavorare per il Molise… – basteranno le deleghe che aveva lui ad interim o se invece potrà alleggerire il carico di qualche assessore.
Entro la settimana, massimo all’inizio della prossima, ha detto ai consiglieri chiudendo la riunione, formalizzerà le decisioni. Nulla da fare, quindi, per la Lega. A meno di sorpresa, dovrà accontentarsi di una nuova stagione di guerriglia con l’unica giunta di centrodestra in Italia senza il Carroccio.
Trovata la quadra, ma i numeri sono al sicuro ora in Aula? Dopo il gran rifiuto, Aida Romagnuolo ha avuto un vis à vis con Toma. Lui non è preoccupato: «È molto vicina alle mie posizioni». Lei fa sapere: continuo a essere consigliere semplice…
ritai