Vigilia di silenzio a Campobasso. Oggi termina la fase di riflessione sugli assetti della giunta regionale e termina sicuramente con colloqui che saranno definitivi fra il governatore Donato Toma e i coordinatori di Forza Italia e Lega dopo la videoconferenza di giovedì sera.
Sia Annaelsa Tartaglione sia Jari Colla hanno riferito il contenuto della riunione, e le varie ipotesi in campo, ai leader Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Entrambi hanno ricevuto un no alla revisione dell’esecutivo, soprattutto a pochi mesi da una tornata importante – quella di settembre – che vedrà il centrodestra unito alle regionali. Sarebbe un pessimo viatico rompere o stravolgere un’alleanza con la fuoriuscita di Marone sic et simpliciter oppure con la permanenza dell’assessore esterno leghista ma a costo del sacrificio di uno dei due colleghi azzurri, Di Baggio, dirottato a fare il sottosegretario al posto di Pallante che invece guadagnerebbe l’ingresso nell’esecutivo.
Prendere tempo, magari assegnando ora le deleghe ai consiglieri che hanno dimostrato una unanime voglia di dare un contributo maggiore all’azione di governo. Mantenere tutto il resto così com’è – questa l’indicazione che i vertici nazionali hanno ribadito a Toma – per poi ridiscutere tutto a novembre quando si dovrà rieleggere anche l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale.
Il documento dei 10 (manca la firma di Aida Romagnuolo) prevede la conferma di Micone sullo scranno più alto di Palazzo D’Aimmo, ma se Forza Italia accetta (anche di buon grado in verità) di sacrificare un posto in giunta difficilmente poi non chiederà una adeguata compensazione al giro di boa. E il primo a rischiare sarebbe proprio Micone.
Partita aperta sulle deleghe ai consiglieri. Nel senso che il presidente è sicuro di volerle assegnare e si dice certo che con tutti gli eletti della maggioranza si lavorerà meglio per il Molise. Circolano voci, però, naturalmente sulle ambizioni: le politiche sociali sarebbero contese fra Calenda e Cefaratti (entrambi si occupano del settore). Di Lucente invece ha opzionato una ‘delega pesante’ e in alcuni ambienti di maggioranza ci si dice convinti che punti alle attività produttive sfilandole così a Cotugno. In un primo momento si diceva anche che al capogruppo dei Popolari potessero andare i trasporti (in un ideale passaggio del testimone interno al partito fra lui e Niro che se ne è occupato fino a qualche mese fa), ma nelle ultime ore i bookmaker punterebbero più sulla rassegnazione del settore a Pallante se promosso assessore.
Per ora si tratta di indiscrezioni e ricostruzioni. La decisione di Toma arriverà lunedì pomeriggio.
ritai