Parlamentari, consiglieri regionali e comunali, governatori e sindaci. In attesa dei nomi, che il Garante della privacy ha chiarito non coperti dalla privacy perché «personalità pubbliche che hanno chiesto un sussidio pubblico», impazza la caccia al politico che ha chiesto e ottenuto il bonus Covid da 600 euro destinato alle partite Iva.
E se i sospettati fra i parlamentari leghisti hanno spento il telefono, pare per ordine del partito, lo tiene normalmente acceso il governatore del Molise Donato Toma. Cercato da cronisti locali e nazionali, nazionali soprattutto (La7, La Stampa): gira voce che sia lei il governatore che ha beneficiato del bonus per i liberi professionisti…
Domanda maliziosa all’altro capo del telefono, ma il mestiere è questo. «Sono dottore commercialista ma non ho preso il bonus per un motivo molto semplice: perché non l’ho chiesto», la risposta di Toma. «Non so neanche se mi spettava – aggiunge a Primo Piano – Come per gli avvocati e gli altri liberi professionisti l’istanza andava rivolta alla cassa di appartenenza. Non so se mi spettava perché non l’ho chiesto». Così la caccia della stampa nazionale al governatore furbetto continua…

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