Un po’ alla volta stanno fuggendo tutti. Gli ultimi ieri sera, una ventina. Sono scappati dal centro di accoglienza di viale dei Pentri a Isernia, calandosi dai balconi del primo piano e dileguandosi nelle campagne circostanti. Immediatamente è scattato l’allarme e tutte le forze dell’ordine hanno allestito un massiccio dispositivo per la ricerca dei fuggitivi. Da quanto si apprende, diversi di loro – cinque dovrebbero essere – sono stati rintracciati e accompagnati nella struttura. All’interno della quale c’è una persona risultata positiva al Covid. Il pericolo maggiore è che tra chi è fuggito possano esserci migranti che hanno avuto contatti con il contagiato.
In città la tensione è alta e l’opinione pubblica, come accade in questi casi, è divisa.
Il contesto ha indotto Annaelsa Tartaglione a scrivere al premier Conte: l’arrivo in Molise di 171 migranti, alcuni risultati positivi al Covid. La fuga – tentata o riuscita – della maggior parte di loro dai tre centri di accoglienza dove sono ospitati. Il timore che il Molise con le proprie esigue risorse non sia in grado di far fronte né alle fasi successive all’ospitalità, né ad una eventuale, sempre più probabile, seconda ondata di coronavirus. Con un accenno al Recovery Plan, sollecitando Palazzo Chigi a prevedere infrastrutture importati per il Molise.
La deputata si rivolge al presidente del Consiglio «con sentimento di profonda apprensione e incondizionato amore per la mia terra».
Tartaglione, la cui nota è stata condivisa e avallata dal presidente Silvio Berlusconi, parte descrivendo al primo ministro quella che definisce una «gravissima situazione».
«Nei giorni scorsi – scrive – il Viminale ha disposto il trasferimento di 171 migranti nella regione Molise, distribuendoli nei centri di accoglienza di Campomarino, Campolieto e Isernia. Tutti di origine tunisina, sbarcati a Lampedusa, dove sono stati sottoposti a test sierologico, si trovano attualmente in isolamento precauzionale. Su tutti gli ospiti sono stati eseguiti tamponi una volta giunti in regione e per alcuni di loro è stata accertata la positività al Covid-19. Già a poche ore dalla loro sistemazione presso i centri di accoglienza, si sono registrati i primi disordini e diversi tentativi di fuga, alcuni purtroppo riusciti. Nelle ultime settimane il Molise è piombato nel caos. Nonostante le restrizioni anti Covid e le forze dell’ordine impiegate a tutto campo con il supporto delle amministrazioni locali, fughe di migranti sono accadute praticamente ovunque e non è ovviamente possibile escludere che questi siano stati a contatto con i connazionali infetti. Molti di loro di loro sono scomparsi dal centro Sweet Dream’s di Campomarino, su un totale di 83 alloggiati».
Tartaglione illustra a Conta l’infelice scelta di collocare i migranti a Campomarino, «città costiera in piena stagione balneare. I disordini – aggiunge la deputata – stanno rischiando di dissuadere chi ha deciso di trascorrere da noi il periodo di vacanza. Un primo tentativo, sventato dalle forze dell’ordine, è sfociato in una violenta colluttazione che ha comportato il ferimento di due militari. Un tentativo di allontanamento anche dalla struttura di Campolieto, dove sono stati alloggiati 47 minori al di sotto dei 16 anni. Ed ancora, anche ad Isernia, dopo quotidiani tentativi, in cinque sono riusciti a fuggire dal Cas “Il Geco”, che conta 43 nuovi ospiti. Un nigeriano invece, già ospite in un’altra struttura di accoglienza, ha seminato il panico in città nei giorni scorsi minacciando i passanti con una bottiglia di vetro rotta, dopo essersi procurato da solo gravi lesioni. Modalità e circostanze diverse quelle scelte per la fuga; sono tuttora in corso ricerche coordinate dalle questure di Campobasso e di Isernia con l’ausilio di tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio, ma i disordini non accennano a placarsi».
La parlamentare rimprovera al premier Conte di «aver lasciati soli gli amministratori locali, in un clima di grande allerta e con i cittadini in rivolta, in un momento in cui l’ospitalità deve purtroppo fare i conti anche con la paura del rischio di contagio».
L’appello al presidente del Consiglio dei ministri Tartaglione lo rivolge da «molisana. Anche lei, come me, proviene da una piccola realtà del Sud e quindi ben conosce i problemi del Mezzogiorno, dei piccoli centri del sud Italia, che da sempre lottano per continuare a sopravvivere in un territorio cronicamente penalizzato dal punto di vista sanitario ed economico. Oggi più che mai, dopo aver pagato un prezzo altissimo dovuto alla pandemia, la nostra piccola regione prova a ripartire contando sulla tenacia del suo popolo e sulla coscienza di ognuno, al fine di rispettare le regole imposte e scongiurare così la nascita di nuovi focolai».
«Lei sa presidente quanto ha da offrire questa piccola regione dalle grandi e quasi ignote ricchezze. È vastissimo ed in alcuni casi unico il patrimonio storico, artistico, culturale e naturalistico del Molise che, quest’anno, ha avuto il coraggio e la forza di candidare Isernia, prima Capitale d’Italia, Città del Paleolitico, a Capitale Italiana della Cultura».
Al premier la deputata forzista chiede un intervento «per tutelare oggi questo straordinario territorio, rivalutato in fase di piena emergenza per essere stato fino all’ultimo Covid free, gestendo direttamente e con forza la situazione migranti, come già fatto all’inizio del suo mandato, per proteggere i nostri concittadini ed aiutare i nostri amministratori in un momento di così alto rischio e di grande difficoltà economica e sociale. Il Molise è sempre stata una terra accogliente, ma ben lontana dall’essere preparata a gestire da sola il fenomeno dell’immigrazione nell’attuale fase post pandemia. Così come è ben lontana dal poter promuovere adeguatamente le sue risorse, senza finanziamenti mirati, senza infrastrutture adeguate nonostante la centralità della sua posizione geografica».
A Conte poi ricorda di aver dichiarato nei giorni scorsi «che la linea del suo esecutivo sarà quella di ridurre gli squilibri tra Nord e Sud, con un’attenzione prioritaria rivolta proprio alle aree interne e svantaggiate. Questo ci chiede anche l’Europa nell’attuazione del cosiddetto Recovery Plan. Le chiedo quindi presidente di aprire un confronto istituzionale, coinvolgendo anche noi delle opposizioni, che ci consenta di dialogare sui temi specifici, permettendoci di verificare quanto sia necessario intervenire su questo territorio e quanto sarebbe risolutivo e fondamentale dotare il Molise oltre che di un numero adeguato rappresentanti delle forze dell’ordine e dell’esercito, anche di investimenti infrastrutturali, di un’autostrada, una strada sicura, moderna, all’avanguardia, che consenta i collegamenti con le vicine Puglia, Lazio e Campania e tra il Tirreno e l’Adriatico, creando una rete che unisca il Mezzogiorno e lo colleghi al resto d’Italia, un’infrastruttura capace di rivitalizzare il territorio e attrarre investimenti importanti».
Infine, l’invito a visitare il «mio meraviglioso Molise», confidando «in un intervento tempestivo del governo, sinceramente nella sua comprensione, che supera le appartenenze politiche e che può tradursi in azioni forti e concrete per i nostri concittadini, che non meritano di essere ignorati dalle istituzioni, cosa che noi rappresentanti delle opposizioni non consentiremo, certi che anche lei faccia il possibile per la nostra terra».

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