Il tam tam inizia in mattinata. Durante la giornata l’indiscrezione passa di bocca in bocca assumendo toni sempre più solenni: le regionali di un anno fa sono state annullate. Ma con il passare delle ore la conferma non arriva da alcuna fonte autorevole, né dal sito ufficiale del Consiglio di Stato dove la sentenza prima o poi sarà depositata. In serata uno stretto collaboratore del presidente Iorio declina l’indiscrezione in semplice illazione, partita dai palazzi romani e diffusa con una velocità sorprendente negli ambiente del centrodestra molisano dove trova terreno fertile. Inutile negarlo: in assenza di decisioni definitive e ufficiali si ragiona solo sull’aria che tira. Tesissima nel Pdl e tra gli alleati dopo lo scivolone del ministro Cancellieri che ha messo in subbuglio mezzo mondo. Il titolare del Viminale annunciando il ritorno al voto in Molise non poteva non sapere, dicono i disfattisti del centrodestra . Quelli più fiduciosi invece continuano a pensare che il tempo che passa deponga invece a favore della colazione di governo. Il centrosinistra dopo un diffuso e iniziale scoramento, che all’indomani dell’udienza di Palazzo Spada ha fatto da contraltare all’entusiasmo del centrodestra, ora si trincera dietro un fiducioso silenzio. E’ chiaro che in questo clima di attesa qualsiasi sussurro assume proporzioni fuori misura. Come l’indiscrezione circolata per tutta la giornata di ieri. Se i giudici romano hanno confermato la sentenza di annullamento del Tar non è dato sapere. Tra le tante voci che si raccolgono ce n’è una che forse merita qualche riflessione e che racconta di una profonda spaccatura tra i giudizi della V sezione di palazzo Spada a proposito del Molise. E di un presidente del collegio al lavoro per trovare una sintesi. Forse così si spiegherebbe il tempo finora impiegato per elaborare un verdetto. Voci, naturalmente, anche queste.
