In Molise la scuola parte il 14 settembre. Il governatore Donato Toma lo ha confermato ieri mattina quando ha incontrato la stampa insieme all’assessore Quintino Pallante per fare il punto su regole, spazi e trasporto.
«Rispetto ad altre realtà, abbiamo una minore popolazione e un minor numero di edifici da adeguare – ha spiegato Toma – La dirigente dell’Ufficio scolastico mi ha detto che siamo pronti. Le scuole hanno riaperto intanto per i corsi di recupero che si svolgono tutti in presenza e nel rispetto delle misure di sicurezza. Un test estremamente significativo per l’apertura dell’anno, quando l’impatto sarà sicuramente maggiore in termini di presenze e di tempo lavorativo». Il 20 e 21 il pit stop per le elezioni amministrative e il referendum, utile a capire come è andata la prima settimana e ripartire dopo la sanificazione degli istituti.
La situazione è monitorata dalle istituzioni nel tavolo permanente presieduto dalla direttrice Usr Anna Paola Sabatini e a cui partecipano, per la Regione, Pallante e il sottosegretario Roberto Di Baggio che ha la delega all’Istruzione. «Usr, Comuni, Province, Università, dirigenti scolastici, personale docente e Ata, sindacati e associazioni in questi giorni sono stati impegnati in un’autentica corsa contro il tempo e lo saranno fino al 14 settembre. Il tempo dirà se le misure indicate dal Comitato tecnico scientifico funzioneranno o se si dovrà intervenire con degli aggiustamenti», ha osservato Toma.
È andata bene la campagna di screening sierologico per il personale scolastico: 5.100 le prenotazioni. Ma non tutti i 6mila interessati hanno risposto all’appello, che Toma ha rinnovato: «Serve a prevenire positività che possono essere devastanti, non per gli esiti di cura della malattia ma perché si bloccano le classi». Dal 1 settembre, lui, docente del Ragioneria di Campobasso, è in pensione. Ha fatto perciò una visita all’istituto – «mi mancava», ha detto – e con la preside ha ragionato di come ci si sta attrezzando per la didattica a distanza. Come chiesto dalle Regioni, potrà essere attivata anche per plesso o classe, in caso di contagi o focolai. «In maniera sempre integrativa e non sostitutiva di quella in presenza, il confronto e la socializzazione sono elementi imprescindibili della didattica», ancora Toma.
Terminata la ricognizione con Comuni, Province, scuole paritarie e Unimol. Gli enti hanno espresso esigenze (dal trasporto all’adeguamento degli spazi) che Toma ritiene sostenibili con le forze economiche della Regione, ci sono 8 milioni a disposizione. Ma sta per arrivare un’ordinanza del capo dipartimento della Protezione civile Borrelli che stanzia per tutta Italia 25 milioni. «Voglio allora capire cosa finanzia quel provvedimento per intervenire con i nostri fondi a integrazione e soddisfazione di bisogni che restassero non coperti», ha aggiunto il governatore.
Circa 40mila gli studenti molisani, 10-15mila quelli che per andare e tornare da scuola si spostano da un comune a un altro. Con la capienza dei mezzi fissata al 60%, ha confermato l’assessore Pallante, sarebbero serviti 75 bus in più. «Con il risultato raggiunto alla Conferenza Unificata credo che staremo sotto questa cifra». Le ditte hanno avuto tempo fino a ieri per comunicare alla Regione le proprie necessità. Per soddisfare tutto il fabbisogno si potrà ricorrere al noleggio Ncc. Dal governo arriveranno 200 milioni (per tutta Italia) subito, dal fondo per compensare i mancati introiti delle ditte che poi sarà rimpinguato. E altri 100 a consuntivo dopo le verifiche sulla bigliettazione.
A proposito dei biglietti, l’assessorato si sta muovendo – ha detto Pallante – per promuovere l’acquisto online (con inventivi per chi lo fa o con disincentivi per chi invece preferirà la modalità tradizionale).
Si parte, dunque. E le premesse in Molise sono buone. In caso di risalita della curva dei contagi, la sorveglianza sanitaria è, se non migliore, quanto meno più rapida con una Asl unica quale è quella regionale, ha osservato Toma. Che non ha nascosto una previsione, che è anche un invito: i genitori che possono preferiranno accompagnare probabilmente in macchina i propri figli.
Ai ragazzi, infine, le raccomandazioni: «La prima cosa è la misurazione della temperatura prima di uscire. Al di sopra di 37.5, evitare di andare a scuola». Sull’autobus, poi, indossare la mascherina ed evitare di cambiare posto e scherzare coi compagni non rispettando le distanze. Evitare assembramenti salendo sul pullman e scendendo. In classe, mantenere la distanza di un metro, dalla cattedra è di due. Per andare in bagno o comunque nei luoghi comuni indossare la mascherina. «Sono sicuro – ha concluso Toma – che i nostri studenti non ci faranno preoccupare più di tanto».
r.i.