In totale le risorse messe a bando ammontano a circa 3,5 milioni di euro. I due avvisi – uno destinato agli enti del Terzo settore e l’altro ai Comuni molisani per i servizi educativi all’infanzia – saranno pubblicati sul Burm e sul sito della Regione il 1 ottobre.
Dimostrano, ha detto il governatore Donato Toma nella conferenza stampa a cui ha preso parte pure l’assessore al Welfare Michele Marone, l’attenzione «che il governo regionale ha nei confronti delle politiche sociali». Un’azione sinergica, ha aggiunto, che coinvolge l’esecutivo, l’assessorato e la struttura regionale. Nella Sala Parlamentino, fra gli altri, il dirigente del settore Michele Colavita.
A Marone, Toma ha rivolto un ringraziamento particolare perché «in pochi mesi è riuscito ad entrare negli ingranaggi della macchina amministrativa e a farla funzionare bene».
Il primo avviso interessa il Terzo settore e, nello specifico, riguarda gli accordi di programma per il sostegno allo svolgimento di attività di interesse generale da parte di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni iscritte all’anagrafe delle Onlus.
Per l’attuazione degli interventi a favore delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale si prevede l’utilizzo di 650mila euro per il 2019, 507mila per il 2020 e 495mila euro come risorse aggiuntive sempre per il 2020. A questa ultima cifra di riparto concorrono pure le fondazioni. In totale, 1,6 milioni. Il finanziamento massimo per singolo progetto è di 25mila euro, al quale può aggiungersi il cofinanziamento da parte dei soggetti proponenti.
L’avviso, ha sottolineato Toma, rappresenta anche un riconoscimento del ruolo importante che gli enti del Terzo settore hanno svolto durante l’emergenza Covid, «in particolare nell’assistenza a domicilio delle fasce maggiormente esposte a rischio di esclusione e di emarginazione – anziani e disabili – garantendo, insieme alla Protezione civile regionale, la fornitura di farmaci, dispositivi di protezione individuali e generi di prima necessità».
Il secondo bando, rivolto ai Comuni, punta a rafforzare i servizi socio-educativi per la prima infanzia rivolti alla fascia di età ricompresa tra 0 e 36 mesi, attraverso il finanziamento di progetti specifici promossi in forma singola o associata. Destinatari finali sono i bambini e le loro famiglie.
I servizi possono essere realizzati da scuole pubbliche o paritarie, privati del terzo settore, privati con due anni di esperienza in gestione dei servizi socio educativi negli ultimi cinque. Il finanziamento massimo è di 35mila euro (il minimo di 15mila), modulato in base ai bambini che frequentano e alla durata giornaliera del servizio (va garantito comunque per cinque giorni a settimana). Il contributo per l’anno educativo 2020/2021 è stato incrementato in ragione dei maggiori oneri che la gestione dei servizi comporta per gli obblighi legati all’emergenza da Covid-19 (sanificazione, dispositivi di protezione individuali, detergenti).
«Sulla base dei progetti approvati – ha concluso Toma – ci riserviamo la facoltà di prevedere risorse aggiuntive per l’eventuale scorrimento della graduatoria».