Sul tavolo ci sono 45 milioni da spendere. Come farli arrivare sul territorio perché costituiscano l’ossatura della ripresa, il governatore Donato Toma lo discute insieme alle organizzazioni di categoria e dei sindacati.
Ieri, in videoconferenza, il primo degli incontri previsti che ha visto protagonisti i rappresentanti delle associazioni datoriali, dei sindacati, del mondo cooperativo e della Camera di commercio.
L’obiettivo è ascoltare le esigenze dei diversi comparti e confrontarsi sulla programmazione attuativa delle risorse destinate alle imprese e connesse con la ripartenza a seguito della pandemia da Covid-19. Nello specifico, il confronto ha avuto ad oggetto le misure per il rilancio delle piccole e medie imprese, delle filiere produttive, delle associazioni sportive, culturali e turistiche. Hanno partecipato, fra gli altri, Confindustria, Acem-Ance, Confartigianato, i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
Nei prossimi giorni ci sarà il coinvolgimento dell’agricoltura, della pesca e degli ordini professionali.
«È stata un’occasione importante – spiega il governatore – per analizzare la situazione, confrontarsi su come progettare ed attuare interventi sempre più efficaci e vicini alle effettive esigenze del territorio. Le risorse per garantire la ripartenza ci sono, ma occorre avere le idee chiare sulle procedure per accedervi. abbiamo registrato quelle che sono le necessità delle imprese molisane e le difficoltà lamentate». Da associazioni e sindacati, aggiunge Toma, sono arrivati «suggerimenti e osservazioni utilissimi, da parte di tutti. Abbiamo dato loro sette giorni per formalizzarli e inviarceli. I bandi quindi saranno elaborati sulla base di quelle osservazioni».
Per quanto riguarda invece il piano europeo e nazionale per la ripresa post Covid, quello finanziato con il Recovery fund, martedì sera la Regione Molise ha inviato al ministero dell’Ambiente, che ne aveva fatto richiesta, l’istanza di inserire i lavori necessari per risolvere tutte le criticità legate al dissesto idrogeologico del proprio territorio. Il fabbisogno totale è di 250 milioni, dal dicastero di Costa il presidente Toma ha avuto assicurazione che il pacchetto sarà inserito nelle proposte per il Recovery plan dell’Italia. «Sarà quindi poi il Ministero a fare la richiesta, io comunque sono moderatamente ottimista», spiega il capo di Palazzo Vitale. Con il Recovery, dunque, il Molise potrebbe aggiustare tutte le sue, piccole o grandi, frane. «Apriremo numerosi cantieri creando così posti di lavoro», è l’auspicio di Toma.
Resta, inoltre, la richiesta di Toma di finanziare con il piano di investimenti straordinari varato da Bruxelles per la ripresa post pandemia un strada a scorrimento veloce e a quattro corsie che modernizzi la viabilità del Molise, rendendola sicura e agevolmente connessa con le grandi arterie di comunicazione, e di messa in sicurezza del patrimonio stradale esistente soprattutto nelle aree interne.