Una decina di attivisti, capeggiati da Alberto Tramontano, in piazza Municipio. La Lega Molise si stringe attorno al suo capitano, a poche ore dall’udienza preliminare sul caso Gregoretti; scende in piazza per un flash mob di solidarietà, sostenendo il proprio leader, Matteo Salvini, seppure a distanza. Palloncini bianchi, magliette con gli slogan leghisti e lo striscione ‘Processate anche me’ che è il mantra della giornata. A Catania la delegazione molisana è composta da sostenitori provenienti da Campobasso, Isernia, Termoli. C’è il commissario regionale, il deputato Colla. «Una buona rappresentanza – spiega il capogruppo n Consiglio comunale – in Sicilia sono volati anche alcuni ragazzi della Lega giovani». Una presenza discreta, la loro, in un luogo affollato di bimbi e famiglie. «In modo semplice – conferma – esprimiamo solidarietà a Matteo Salvini ricordando che incriminare un ex ministro per un’azione assunta a nome del Governo, che collegialmente prende decisioni, mi sembra un atto abnorme; rispettiamo la Magistratura, è evidente. La nostra è una vicinanza di carattere personale, sotto il profilo umano, al di là delle nostre posizioni politiche. Pensare che un uomo delle istituzioni, nell’esercizio delle proprie funzioni, assuma decisioni e poi debba essere processato per quelle azioni messe in campo….». Esprime la solidarietà della Lega Molise il consigliere comunale Tramontano, unico esponente politico intravisto nella piazza del capoluogo, e precisa il concetto. «Essere qui non significa stigmatizzare l’operato magistratura, che rispettiamo: la solidarietà politica nasce dall’aver aderito ad un partito che, di certo, conduce battaglie che possono essere considerate divisive da una parte dell’opinione pubblica ma che sono coerenti, lineari e chiare: Salvini ha fatto quello che aveva dichiarato in campagna elettorale. Su quelle battaglie ha vinto le elezioni, ha formato un governo che ha sostenuto il contratto con il Movimento 5 stelle. Era uno dei punti difendere i confini italiani, evitare l’immigrazione clandestina. Sia chiaro – puntualizza ancora – non andiamo a stigmatizzare in negativo immigrazione o l’accoglienza dei richiedenti asilo; andrebbe fatta chiarezza anche rispetto ai termini utilizzati, purtroppo la dialettica politica evidenzia quello che divide. Noi siamo qui, felici di poter dare il nostro sostegno. La nostra è una dimostrazione d’affetto».
red.pol