Il Molise non chiude. Il governatore Donato Toma lo ribadisce a Primo Piano in serata. Al mattino lo ha spiegato a ‘Radio anch’io’ su Rai Radio 1: «Non ho in questo momento in mente di fare zone rosse in quanto i contagi che abbiamo sono tutti sotto controllo» e ha aggiunto che «non serve chiudere i confini regionali in quanto il Molise ha un’economia molto debole che deve rilanciarsi, se chiudo le frontiere moriremo di povertà».
Per quanto riguarda le decisioni nazionali che potrebbero essere assunte dal governo centrale ha assicurato: «Dirò che ho condizioni particolari sul territorio e vorrò essere lasciato libero di applicare le misure che vanno bene per il mio territorio. Chiaramente – ha osservato – questo lo dirò in sede di trattativa, comunque rispetteremo la legge».
Ieri, 56 contagi. «Ma i dati vanno osservati in maniera razionale», sottolinea. Concorda con l’obiettivo di aumentare il contact tracing, ci sarà un mega concorso per personale di protezione civile e sanitario, Toma ha chiesto che si inseriscano punteggi premianti per chi lo farà, in modo che dopo l’emergenza la sanità molisana possa pensare di stabilizzare questo personale e cominciare a rimpinguare il suo organico meno che all’osso.
Il coprifuoco come a Milano, Roma e Napoli, ragiona Toma, in Molise non avrebbe molto senso, i mesi invernali attivano un coprifuoco naturale. Piuttosto, il settore su cui intervenire per lui resta la scuola per la sua connessione con i trasporti, qui come altrove in Italia troppo congestionati. De Luca, poi Fontana, Zingaretti, ieri Emiliano: sempre più governatori hanno messo mano alla didattica in presenza incrementando o ripristinando quella a distanza, soprattutto per le superiori. La proposta della Conferenza, respinta dal governo per l’opposizione della ministra Azzolina e dei 5s (anche il premier Conte in Senato ha ribadito l’importanza delle lezioni in presenza), sta concretizzandosi sui territori per decisione dei governatori incalzati dall’aumento della curva epidemiologica.
A breve, anticipa Toma, si terrà una riunione con il vertice dell’Ufficio scolastico regionale e i rappresentanti del settore del trasporto pubblico locale per fare il punto della situazione e capire come alleggerire il carico sui pullman. La strada, ripete Toma, è quella dell’incremento della didattica a distanza, integrata con quella in presenza.
Stamane, invece, nuovo summit con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia – in collegamento da casa perché in isolamento dopo la scoperta della positività della moglie Nunzia De Girolamo – per cercare di rendere omogenee le decisioni fin qui adottate dai governatori.

Un Commento

  1. Shmooze scrive:

    Chiudete le scuole prima di fare altri disastri

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