Il dialogo è proseguito anche nel fine settimana e ieri mattina il leader di Costruire Democrazia ha rilanciato l’appello al MoVimento 5 Stelle e alla galassia civica che si agita in Molise, consapevole che il momento è buono per chi si pone contro il sistema e, allo stesso tempo, certo che da soli non si va da nessuna parte.
“No alle sigle di partito, sì ad un polo civico che realizzi innanzitutto un programma per il Molise e i molisani”, mette in chiaro Romano. Candidato governatore e squadra saranno scelti dopo e in relazione a quel che si propone ai cittadini. “Le storie individuali parlano molto e molto più eloquentemente delle tante chiacchiere vuote ascoltate finora”, ribadisce. Lontanissimo dal centrodestra, cuore del sistema secondo il consigliere regionale di Cd, in libera uscita dal centrosinistra, quello con cui ha scelto di non stare più. Lo dividono da quello schieramento, sottolinea spesso, le battaglie che ha condotto da solo. “E non per mia scelta sono stato solo”. Nel pomeriggio Antonio Federico, che pure lui in questi giorni aveva aperto a nuove possibilità togliendo dal tavolo di confronto la sua ricandidatura, fa un passo avanti: sì a Costruire democrazia, no a Massimo Romano, che per le regole dei grillini non è candidabile avendo già due mandati alle spalle.
“Pronto a tutto, anche ad un passo indietro, pur di coalizzare Costruire Democrazia con il MoVimento 5 stelle, a partire dalle prossime elezioni regionali. Questo sistema marcio e trasversale va abbattuto. Per farlo occorre unire le forze, non frammentarle in base a personalismi o vicende individuali”, si fionda a raccogliere l’invito Romano”

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