«La mia posizione, per dirla semplicemente, l’ho esposta così: il governo faccia ciò che ritiene più giusto fare ma lo faccia subito».
Il governatore Donato Toma, insieme ai suoi colleghi, è stato impegnato ieri in lunghe e numerose riunioni con esponenti dell’esecutivo nazionale sul nuovo dpcm in arrivo. A suo parere, servono misure omogenee per tutto il territorio nazionale e che siano stringenti.
Per esempio, Toma sulla scuola ha espresso la necessità che si fermi: didattica a distanza non solo alle superiori con previsione del congedo parentale perché i bimbi più piccoli non possono stare a casa da soli. Serve comunque a suo giudizio una cornice nazionale forte, limitazioni applicabili su tutto il territorio con possibilità per i presidenti di Regione di ampliare le maglie o restringerle in base all’andamento del contagio e del rischio nelle varie zone.
Subito dopo il dpcm interverrà con sue ordinanze per alcuni settori e questioni specifici. Per esempio, fra le altre cose, Toma considera una priorità che «medici e pediatri, dopo l’accordo nazionale, siano concretamente ‘arruolati’ in Molise alla causa dei tamponi e della sorveglianza dei soggetti positivi». L’attuazione dell’intesa passa per la previsione di risorse economiche per i professionisti convenzionati col servizio sanitario nazionale. Per questo ieri sera il governatore ha firmato l’ordinanza che sollecita l’esecuzione del mandato ai commissari della sanità.