Acque agitate nel Pdl molisano. Iorio ha ribadito la volontà di candidarsi a prescindere. Il coordinatore regionale del partito, Ulisse Di Giacomo, frena ribadendo: “L’Adc per bocca del vicepresidente nazionale Pietracupa, ha espresso delle remore. L’Udeur, per bocca del coordinatore Niro, sta seguendo un percorso diverso. L’Udc non partecipa alle riunioni convocate da Iorio. Il Pdl nazionale non ha fornito ancora indicazioni in tal senso, a prescindere da ciò che dichiara Iorio. Mi dite, di grazia, un solo partito della coalizione favorevole alla sua candidatura?”. Non è tutto. Di Giacomo, infatti, torna sulla convention alla Piana dei Mulini: “Nella circostanza il governatore uscente disse di non aver bisogno dei partiti, di voler scendere in campo con una lista civica. Disse anche di non voler essere espressione del Pdl. Questa inversione ad U solleva quantomeno problemi di coerenza”. Il coordinatore regionale apre alle primarie “Purché siano di coalizione” dichiara e frena sui nomi: “Non mi risulta che esistano documenti ufficiali che indicano il nome di Iorio o di altri per la candidatura alla presidenza della Regione. Le fughe in avanti servono solo per la difesa di posizioni personali e non aiutano la coalizione. Io candidato alle primarie? Il mio ruolo in questo momento è un altro ed il mio partito dice ‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘un sedere, una sedia’”. La diatriba, da un piano meramente politico, sembra spostarsi anche sulla sfera personale, anche se il senatore puntualizza: “E’ lui che ha posto la questione sul piano personale non avendo argomenti per spiegare le mie posizioni contrarie alla sua autoproclamazione. La mia è una presa di posizione squisitamente politica anche perché sono io che rappresento il Partito sul territorio. Vi assicuro che né Alfano, né altri da Roma hanno fornito indicazioni per il Molise. Anche perché la priorità in questo momento non sono le candidature ma l’individuazione di una data per il voto. Probabilmente verranno accorpate politiche e regionali nel mese di Aprile. Se poi, dopo una verifica di coalizione, tutti gli indizi portassero a Iorio, mi atterrei alle indicazioni del Pdl, anche perché questo rientra nei miei doveri di coordinatore”. Per sdrammatizzare, concludiamo la chiacchierata con una provocazione: se lei incontrasse Iorio domattina, sarebbe pronto a stringergli la mano? Dopo dieci secondi di silenzio il senatore conclude sorridendo: “Grazie per la chiacchierata. La linea è disturbata. Arrivederci”

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