Il Consiglio regionale torna alle sedute in presenza, resta la possibilità di collegarsi da remoto per «particolari e giustificate motivazioni». Ma comunque il presidente Salvatore Micone ha anticipato di voler proporre una decurtazione dell’emolumento per chi deciderà di partecipare non in presenza.
La decisione, comunicata alla conferenza dei capigruppo ieri, arriva dopo il collegamento ‘itinerante’ con il Consiglio del capogruppo dei 5s Greco che nella passata riunione dell’Assemblea ha portato l’Aula virtualmente al Caracciolo di Agnone e al centro prenotazioni Asrem di Isernia. Lui era in movimento, altri consiglieri erano collegati dalle segreterie, dagli assessorati, da altri luoghi fisici. Comunque non erano in Assise. A partire da martedì, basta: si tona in presenza, con la garanzia della sicurezza per tutti, si è definito nella capigruppo. E chi continuerà a scegliere la più prudente videconferenza pagherà pegno.
Archiviato, poi, il Tavolo Covid: organismo che in maniera originale (chissà che non sia stata una formula solo molisana in questi mesi di emergenza) ha messo a confronto i consiglieri eletti, oltre che con il governatore, con i tecnici – dg Asrem, direttore del Iv dipartimento, ultimamente commissario della sanità – e dato luogo a discussioni accese e liti vere e proprie (sempre più frequenti nelle ultime sedute) che non hanno giovato all’efficacia dell’interlocuzione.
L’Assemblea anche in questo caso torna al suo habitat: l’interlocuzione, anche quando si dissente, deve partire dal rispetto dei ruoli connaturato al fatto che il ruolo è lo stesso, cioè rappresentante del popolo. Quindi, via i tecnici. Alcuni capigruppo – Fanelli, poi Iorio e Greco – hanno evidenziato la necessità di superare il Tavolo Covid e affrontare la gestione dell’emergenza pandemica direttamente in Aula con un dibattito e un confronto immediato tra Assise ed esecutivo, «codificato in una sede istituzionale ufficiale, con ben precisi poteri legislativi e di indirizzo da poter eventualmente utilizzare in merito a criticità riscontrate e passaggi operativi di competenza», fa sapere Palazzo D’Aimmo. Micone, condividendo le richieste, si è impegnato perciò a chiedere a Toma di svolgere, prima dei lavori ordinari dell’Assemblea, comunicazioni ufficiali sull’evoluzione della pandemia sul territorio, al termine delle quali, verrà consentito un dibattito con la possibilità, per i diversi consiglieri, di esprimere le proprie posizioni politiche, presentare delle proposte e produrre eventualmente atti di indirizzo.
Altro problema discusso ieri, la carenza di personale nelle strutture di supporto al Consiglio, all’ufficio di presidenza, alle commissioni e al Corecom. Dall’inizio della legislatura la dotazione si è dimezzata. Una condizione, ha sottolineato Micone, che «influisce in modo importante sulle attività». Sarà per questo predisposto un atto che impegni la giunta ad assegnare personale sufficiente alle strutture consiliari per consentire loro lo svolgimento regolare delle proprie attività istituzionali.