Mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico per capire se c’è la possibilità di una maggioranza politica composta a partire dai gruppi che sostenevano il governo Conte bis. Fico riferirà entro martedì.
Terminate le consultazioni, il Capo dello Stato era intervenuto con una dichiarazione: «Le tre emergenze sanitaria, sociale, economica, richiedono immediati provvedimenti di governo. È doveroso dar vita presto a un governo con un adeguato sostegno parlamentare in un momento così decisivo. È emersa la prospettiva di una maggioranza politica composta a partire dai gruppi che sostenevano il governo precedente. Questa possibilità va peraltro doverosamente verificata».
Così Sergio Mattarella che poi ha convocato Fico.
Nel terzo e ultimo giorno di consultazioni, il centrodestra unito e la delegazione di M5s salgono al Colle per il colloquio con il capo dello Stato. M5s non chiude all’ipotesi di un nuovo governo anche con Iv – «partire dall’attuale maggioranza» – a patto che sia guidato da Giuseppe Conte, rilanciato giovedì dal Pd. E se Iv incassa il risultato, soprattutto dopo l’incarico esplorativo, reagisce l’ala Di Battista del Movimento, è proprio Di Battista a prendere atto «che oggi la linea è cambiata. Io non ho cambiato opinione. Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Significa rimettersi nelle mani di un “accoltellatore” professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate».
Il centrodestra, dal canto suo, insiste: «Abbiamo riproposto al Presidente la richiesta di elezioni. Quindi un governo con programma coeso e maggioranza solida. Piena disponibilità a collaborare su provvedimenti utili a italiani. No ad appoggio di questa maggioranza», questa la sintesi di Salvini.
E mentre Fico è a colloquio con Mattarella, il deputato molisano dei 5 Stelle Antonio Federico commenta: «Mai come in questo momento c’è bisogno di unità. Ritengo che, paradossalmente, sia proprio l’assurdità della crisi politica ad indicarne la soluzione: basta mettere da parte i personalismi e lavorare esclusivamente sulle esigenze della comunità. Il Movimento 5 Stelle è disponibile a confrontarsi con chi intenda dare risposte concrete nell’interesse del Paese, con spirito collaborativo, e si è espresso per un governo politico che parta dalle forze di maggioranza che hanno lavorato in questo anno e mezzo, da rilanciare con un patto di legislatura chiaro davanti ai cittadini, patto da rispettare con lealtà. Per noi l’unica persona in grado di condurre con serietà ed efficacia il Paese attraverso questo periodo di difficoltà è Giuseppe Conte che ha dimostrato senso di equilibrio, capacità decisionale e spirito di sintesi. Per questo – sottolinea in maniera abbastanza ermetica – non è stato e non sarà il Movimento 5 Stelle a dichiarare la fine dell’esperienza di Conte al governo del Paese». E conclude, richiamando poi alla saggezza di Mattarella: «Dobbiamo e vogliamo invece parlare dei temi, delle soluzioni per il Paese, partendo dai punti di convergenza e non puntando sulle divisioni politiche o ideologiche, perché serve stabilità». In questo caso, il puntello al ‘nessun veto su Renzi’ è evidente.
Bisogna, aggiunge il senatore pentastellato Fabrizio Ortis, «superare questa crisi nel modo più rapido e indolore possibile, ovvero ridando slancio e unità all’azione politica del governo Conte con un rinnovato e rafforzato sostegno parlamentare basato su un patto di fine legislatura. Chi in questo momento fomenta divisioni non sta pensando al bene del Paese».

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